De Castro si è soffermato sull'incertezza di raggiungere un accordo entro la fine di giugno e ha ribadito la necessità di fare chiarezza sull'adattamento da parte del Consiglio alle nuove condizioni giuridiche del Trattato di Lisbona che introducono la codecisione per la politica agricola.
Il presidente ha sottolineato che "ancora non è stato raggiunto alcun accordo sulle questioni di maggior peso anche a causa di una calendarizzazione dei temi poco efficace" e ha rinnovato l'impegno del team da lui guidato a negoziare fino alla fine della Presidenza irlandese.
Al consiglio informale ha preso parte anche il ministro italiano, Nunzia De Girolamo. “Sulla questione della convergenza interna sono convinta che la proposta del Consiglio e la controproposta del Parlamento europeo vadano nella giusta direzione. Per questo motivo chiediamo alla Commissione di tenerne conto. Credo che un appiattimento eccessivo dei pagamenti erogati ai nostri agricoltori, con l’obiettivo di pervenire a valori uniformi al 2019, penalizzerebbe settori specializzati e che hanno investito molto in termini strutturali e occupazionali”.
Ha ha detto il ministro. “Sul tema dei pagamenti accoppiati – ha aggiunto – ci troviamo davanti a una questione delicata perché costituiscono un’opportunità di sostegno per i settori che hanno problematiche specifiche, in determinate aree geografiche, e che sono prive di alternative produttive e occupazionali”.
Il Ministro De Girolamo ha raccomandato sia al Parlamento, che alla Commissione che al Consiglio l’urgenza di un quadro normativo in materia di associazioni e interprofessioni.
"Trovare un accordo sulla riforma della Politica agricola comune entro la presidenza irlandese, significa trovare metodi diversi perché il processo decisionale è mutato. Quindi, non si può attendere l’ultima notte di negoziato”. Così Giovanni La Via, capo delegazione italiana del Ppe al Parlamento europeo e relatore della Pac.
Durante il suo intervento, La Via ha affrontato il tema delle agenzie di pagamento, affermando che “è il momento di dare un segnale forte verso la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi, sia per gli agricoltori che per le istituzioni”.
I nodi sul tavolo dei ministri agricoli restano quelli legati al sistema dei pagamenti diretti, all'impatto della componente ambientale (greening) in termini sanzionatori e alle risorse da destinare alla Politica agricola, ad oggi la voce di spesa principale del bilancio europeo pluriennale, con circa il 40% di fondi ad essa destinati.
“Con il ministro De Girolamo - sottolinea La Via - abbiamo definito gli obiettivi comuni per tutelare i nostri agricoltori, ad esempio riducendo l'impatto del greening e rendendo il sistema dei controlli meno complesso e più snello. Ci attendiamo risposte sul fronte delle risorse a disposizione per capire quanto del bilancio europeo 2014-2020 verrà riservato alla spesa agricola”.
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Fonte: Agronotizie