"C'e' tempo fino al 30 settembre per evitare di dover pagare l'Ici non dovuta sui fabbricati rurali". Lo ricorda la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, spiegando che l'assoggettamento all'Ici dei fabbricati rurali avrebbe, infatti, comportato una vera e propria duplicazione di imposta, poiché la capacità contributiva espressa dai fabbricati medesimi è compresa nel reddito dominicale dei terreni ai quali risultano asserviti e, in quanto tale, è già assoggettata al tributo comunale. 

"La norma - precisa Enzo Bottos, direttore della Coldiretti di Treviso - era attesa da Coldiretti che in questi mesi ha lavorato assiduamente per ottenere le regole attuative che attribuiscono la categoria catastale a/6 a tutti i fabbricati con caratteristica di ruralità, ma - puntualizza Bottos - dare sette giorni di tempo per presentare migliaia di domande significa vanificare la stessa norma". 

Presentata la richiesta di proroga al decreto

Nel ricordare che i propri uffici sono a disposizione degli associati, Confagricoltura di Rovigo comunica che alla domanda per l'esenzione dell'Ici sui fabbricati rurali, deve essere allegata un'autocertificazione nella quale il richiedente dichiara che l'immobile possiede i requisiti di ruralità in via continuativa a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda. 

"Considerando la tempistica necessaria a emanare il decreto applicativo e i modelli che serviranno per presentare la domanda e tenendo conto che la categoria catastale a/6 va di fatto ridefinita in quanto attualmente inutilizzabile"

L'organizzazione agricola provinciale comunica che è stata presentata, a firma congiunta dei presidenti delle organizzazioni provinciali di Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri, Confcooperative e Legacoop, una specifica richiesta ai ministri competenti e ai presidenti delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato per una proroga del termine del 30 settembre.