"Le risorse che l'Unione europea mette a disposizione dell'apicoltura italiana sono di fondamentale importanza per la salvaguardia delle api e per il miglioramento della commercializzazione del miele. E' assolutamente necessario, tuttavia, che le autorità comunitarie invitino gli Stati membri, e l'Italia in particolare, a svincolarsi da meccanismi burocratici".

E' quanto è emerso nel corso dell'incontro, svoltosi a Roma, tra il presidente nazionale della Fai, Federazione apicoltori italiani, Raffaele Cirone, e il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro.

"Assistiamo in Italia - ha detto il presidente dell'organizzazione italiana degli apicoltori al titolare della Comagri europea - a difformità applicative tra gli Stati membri, a incomprensibili restrizioni per la lotta alle principali malattie che falcidiano gli alveari e alla limitazione per l'acquisto di attrezzature indispensabili agli imprenditori apistici che intendono adeguare i propri laboratori alle stringenti normative europee sull'igiene e sulla tracciabilità dei prodotti".

Il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha dato piena assicurazione per un intervento rapido e risolutivo, da promuoversi in sede comunitaria.

"I criteri di flessibilità richiesti dagli apicoltori italiani – ha risposto Paolo De Castro – appaiono pienamente condivisibili, sia perché convergenti con le politiche degli altri Stati membri, sia perché non comportano ulteriori aggravi di spesa per Bruxelles. Assicuro pertanto il mio personale impegno affinché le istanze della Fai e di tutta l'apicoltura italiana possano essere al più presto tradotte, in un atto di indirizzo che agevoli l'operato del comparto apistico".