Si è aperto con gli interventi del presidente del Copa, Padraig Walshe e del presidente della Cogeca, Paolo Bruni, il Congresso 2010 degli agricoltori europei organizzato da Copa-Cogeca, le organizzazioni degli agricoltori e delle cooperative agricole europee. Walshe ha sottolineato l’esigenza che la Pac del futuro “si concentri sulla redditività economica dei produttori. Dobbiamo mantenere in Europa - ha spiegato il presidente del Copa - la nostra capacità di produrre e per questo è fondamentale avere un primo pilastro della Pac forte e in grado di continuare a garantire qualità e sicurezza per i consumatori". 

Il presidente della Cogeca ha fornito i dati di ciò che rappresenta la cooperazione in Europa: “38.000 cooperative, 35 organizzazioni di rappresentanza per i 27 Paesi dell'Unione europea, che a loro volta - ha fatto presente Bruni - valorizzano il prodotto di 7 milioni di agricoltori, creano occupazione per 770.000 addetti ed esprimono un fatturato complessivo di 360 miliardi di euro. Per essere competitivi - ha sostenuto Bruni - occorre avere buone performance nella catena alimentare". 

Agli interventi di Walshe e Bruni hanno fatto seguito quelli di Ken Ash, direttore per il commercio e agricoltura Ocse, e Islam Siddiqui, ambasciatore e negoziatore Usa, che hanno spiegato cosa la Comunità internazionale si attenda dalla riforma della Pac. 

Ciolos delinea gli obiettivi della Pac post 2013

"Gli obiettivi della Pac devono essere una produzione di alimenti in quantità sufficiente e in qualità elevata, importante sia per la produzione europea sia per la produzione  mondiale; una buona gestione delle risorse naturali, che è anche un obiettivo con ricadute economiche per gli agricoltori perché è nel loro interesse avere terreni fertili ed utilizzabili in futuro; il riequilibrio nei territori rurali dove l'unica forma di economia è la produzione agricola e l'unica fonte per garantire occupazione in questi territori rurali". 

Lo ha affermato il commissario europeo Dacian ciolos nel suo intervento al Congresso del Copa-Cogeca. 

Ciolos ha spiegato che per raggiungere questi obiettivi, nella comunicazione sul futuro della Pac che presenterà a novembre intende proporre il mantenimento di entrambi i pilastri attuali della Pac, "con un primo pilastro forte e complementare al secondo pilastro".

Ciolos ha insitito molto sulla necessità di spiegare ai cittadini perché serva una Pac, quale sia il loro interesse in questo. Il commissario ha inoltre ricordato che la Pac futura sarà decisa con la procedura di codecisione con il consiglio ed il Parlamento europeo ed ha auspicato che si possa evitare di avere una accozzaglia di norme che non perseguano in modo chiaro obiettivi condivisibili dalla società nel suo complesso. 

De Castro: 'Una Pac che dia stabilità agli agricoltori e sicurezza ai cittadini'

"Dobbiamo cercare di mantenere una Pac in grado di sostenere le sfide che ci attendono. Solo valorizzando e rafforzando l'opera degli agricoltori potremmo avere una crescita sostenibile, qualità, ambiente e benessere". Lo ha detto il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, intervenendo al congresso 2010 degli agricoltori europei. 

“Se vogliamo mantenere il patrimonio agricolo - ha proseguito - dobbiamo dare più sostegno all'agricoltura. Il crollo di redditività delle nostre imprese, le crisi dei nostri comparti sono una minaccia non solo per gli operatori del settore ma per tutti i cittadini, per questo - ha sottolineato De Castro - occorre garantire i servizi che gli agricoltori forniscono a tutta la collettività e garantire la capacità produttiva della nostra agricoltura". 

"La proposta che il commissario presenterà il 17 novembre prossimo si preannuncia chiara e forte. Ma il tema fondamentale è quello delle dotazioni finanziarie. Occorre - ha dichiarato il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo - un orizzonte capace di posizionare l'agricoltura sugli obiettivi più ampi ma sapendo che al centro ci deve essere l'agricoltore. Per quel che riguarda il pagamento unico aziendale, occorre mantenere il sostegno al reddito degli agricoltori. Non possiamo poggiare i nostri ragionamenti su questioni puramente ragionieristiche. Per questo ci deve essere certezza sulle risorse finanziarie. dobbiamo evitare - ha concluso De Castro - che importanti risorse del secondo pilastro vadano a finanziare cose diverse dall'agricoltura”.