Più di tre genitori su quattro sognano di far crescere i propri figli in un agriasilo: un ambiente semplice, familiare e naturale dove giocare all’aria aperta con piante e animali e gustare merende e colazioni genuine. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Swg realizzata in occasione di 'Far crescere il futuro', l'evento organizzato a Palazzo Rospigliosi da Donne Impresa della Coldiretti per presentare la pù’ rivoluzionaria innovazione nei processi formativi e di crescita del talento introdotta in Italia per iniziativa di giovani imprenditrici agricole che hanno trasformato le proprie fattorie in asili grazie alle nuove normative.

“Si tratta di una concreta dimostrazione della modernità dell’attività agricola nella società contemporanea dove si avverte la necessità di ricostruire un rapporto con il mondo reale che è un patrimonio delle nostre imprese che sono impegnate a farlo conoscere anche con l’offerta di servizi innovativi resi possibili dalle nuove leggi sulla multifunzionalità”, ha detto il presidente di Coldiretti, Sergio Marini.

La rapida diffusione degli agriasilo è dimostrata dalle quasi cento iniziative in cantiere, molte delle quali si sono già trasformate in realtà in varie regioni, soprattutto Veneto, Piemonte, Trentino e Friuli.

Con il termine agrinido si intende una struttura di accoglienza all’interno di una azienda agricola per bambini fino a 3 anni di età mentre l’agriasilo coinvolge i piccoli dai 3 ai 6 anni. In base alla normativa vigente, che fissa il numero massimo di bambini in relazione alla metratura dei locali, si tratta spesso di piccole classi alle quali vengono garantite le appropriate cure quotidiane (pranzo, sonno, cambio) ma con più tempo all’aria aperta a contatto con la natura, in una sorta di palestra verde dove coltivare le piante, socializzare con gli animali, imparare a conoscere i ritmi della natura e i principi di una alimentazione sana.