Allarme diossina. E’ sicuramente questa la notizia della settimana, rimbalzata su tutti i giornali già all’indomani delle prime notizie ufficiali sulla presenza di diossina nelle carni di suino provenienti dall’Irlanda. Prima con prudenza, tanto che il 7 dicembre i titoli dei giornali parlavano di un generico “allarme”  (“L’Unità”, “Il Mattino”, “La Stampa”, Il Corriere della Sera”, per citarne alcuni). Poi, avuta certezza che qualche partita di carne era arrivata anche in Italia, si è scatenata la consueta, mediatica e irrefrenabile “caccia alle streghe”.  “Veleni anche nei prodotti trasformati” si poteva leggere su “Il Messaggero” dell’8 dicembre, mentre “La Repubblica” del giorno seguente rincarava la dose palrando di “cibo impazzito” mettendo insieme pesticidi, virus mutanti e altre paurose fantasie alimentari. Toni accesi anche su “Il Corriere della Sera” del 10 dicembre, puntando l’indice accusatore anche ai bovini, mentre il Codacons invitava i consumatori a disertare zamponi e cotechini. Qualche testata si è distinta affrontando il tema senza cadere nell’allarmismo. E’ il caso de “La Padania” del 10 dicembre che invita a fermare i falsi allarmi. Sulla stessa lunghezza d'onda anche “Il Messaggero” che ricorda i danni miliardari causati da allarmi infondati.

Poi, finalmente,  le dichiarazioni dell’Authority alimentare che hanno gettato acqua sul fuoco e l’11 dicembre si poteva leggere su “Avvenire”  il titolo “Nessun rischio diossina”. Insomma, ancora una volta, tanto rumore per nulla. Fortuna è durato poco.

 

Il latte crudo

La vicenda diossina ha messo in secondo piano un altra emergenza alimentare, quella legata al consumo di latte crudo, reo di avere causato un'infezione in una bambina nei giorni scorsi. Se ne è parlato a inizio settimana su “Libero Mercato”, dove Assolatte ha ricordato l'importanza dei trattamenti sanitari cui le industrie sottopongono il latte prima di metterlo in commercio. Mentre su “Il Sole 24 Ore” del 6 dicembre si annunciava la possibilità di mettere uno stop ai distributori automatici di latte crudo. Poi a fine settimana è arrivata la decisione di consentire la vendita purchè sui distributori sia chiaramente indicato l'obbligo della bollitura, come riporta il “Corriere del Veneto” dell'11 dicembre. Di latte e del futuro di questa filiera si parla anche su “Italia Oggi” del 6 dicembre per illustrare le ipotesi di lavoro scaturite da uno studio di Inea-Ismea sui futuri scenari del settore.

 

 

Un po' di soldi

Nonostante l’eccesso di attenzione dedicato agli allarmi alimentari, giornali e periodici hanno tuttavia trovato spazio anche per altre notizie di interesse agroalimentare. E' del 6 dicembre l'articolo pubblicato su “Italia Oggi” a commento dei dati scaturiti dal rapporto Nomisma sull'agricoltura. Risultati poco incoraggianti che indicano nella dimensione insufficiente e nell'eccesso di burocrazia alcuni dei principali problemi della nostra agricoltura. Nello stesso giorno e sempre su “Italia Oggi” si può leggere anche una notizia positiva, la proproga di sei mesi per i fondi previsti da Agenda 2000 ancora non spesi. Ed è ancora “Italia Oggi” a ricordare che per gli agrumi sono in arrivo 55 milioni di finanziamenti, mentre “La Stampa” del 7 dicembre annuncia che sono previsti nuovi finanziamenti per i giovani che vogliono investire in agricoltura. A proposito delle risorse messe a disposizione dalla Ue interviene anche “Avanti!” del 9 dicembre, sottolineando l'esigenza di utilizzare al meglio i fondi comunitari. Che in qualche caso ci vengono però negati come per l'influenza aviaria con la bocciatura, come riporta “Italia Oggi” dell'11 dicembre, della richiesta italiana di 20 milioni da destinare al settore avicolo.

 

Avanti i giovani

Che ci sia una riscoperta della campagna da parte dei giovani emerge da un corposo serivizio pubblicato da “Panorama” in edicola questa settimana, dall'efficace titolo “per chi suona la campagna”. A mettere in risalto le migliori esperienze sui campi e sull'ambiente è arrivato anche il premio della Cia, alla sua quinta edizione, intitolato “Bandiera verde” e che è andato a 30 aziende impegnate nella tipicità, come si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 12 dicembre. Fra quelle premiate figurano anche aziende che si dedicano alle produzioni biologiche, un settore che non sembra temere gli effetti della crisi e che continua a crescere, stando ai numeri riportati su “Il Sole 24 Ore” del giorno precedente.

Notizie positive arrivano anche dal settore viti-vinicolo che vede l'Italia superare nuovamente la Francia, come riporta “Il Corriere della Sera” del 9 dicembre. Ora che siamo di nuovo in testa per non perdere la posizione di vantaggio bisogna attrezzarsi al meglio. E per farlo  ci sono i suggerimenti scaturiti dalla ricerca “il vino nel mercato globale” promossa da Confagricoltura e i cui dettagli si possono leggere su “Libero Mercato” del 12 dicembre.