La vendemmia 2008 sarà più generosa della precedente senza però recuperare pienamente le perdite dello scorso anno. E' quanto emerge dalla seconda ricognizione effettuata congiuntamente da Ismea e Unione Italiana Vini.
Le stime attestano la produzione a 46 milioni di ettolitri, con un incremento del 7% rispetto ai 43 milioni dichiarati dall'Istat per il 2007. L'analisi effettuata in questi giorni disegna uno scenario meno ottimistico di quello di inizio estate e ridimensiona, anche se di poco, le aspettative degli operatori. In generale, però, oltre al discreto incremento produttivo, si attende anche una buona qualità, con punte di ottimo.
La cautela è però d'obbligo, perché l'esito finale dipenderà molto dall'andamento climatico delle prossime settimane. Dopo i forti anticipi dello scorso anno, il 2008 ha riportato il calendario vegetativo più vicino a quello considerato normale; in molte aree si registra addirittura un ritardo. Il freddo dell'inverno, le prolungate piogge primaverili e la siccità, che ha colpito principalmente il Sud, non hanno permesso al vigneto Italia di svilupparsi al meglio e di portare in cantina tutto il proprio potenziale. Le condizioni meteo, non del tutto positive, hanno inoltre favorito la diffusione di alcune malattie. A tale proposito è sempre più evidente che il risultato quali/quantitativo della vendemmia è strettamente legato alla gestione del vigneto.
Dall'analisi effettuata si delinea, anche per quest'anno, un'Italia divisa in due. A differenza dello scorso anno, però, è il Meridione a mostrare recuperi significativi a fronte di un Nord che sostanzialmente conferma i livelli dell'anno precedente.
 
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