Le università e le aziende coinvolte nello Spoke 3 del progetto Agritech hanno portato a Bologna alcune delle soluzioni sviluppate per rendere più produttive e sostenibili le pratiche agricole. Durante un evento dello scorso 4 luglio organizzato presso l'Università di Bologna è stato quindi possibile toccare con mano robot, trattori e sensoristica avanzata. Mentre i ricercatori coinvolti hanno illustrato le soluzioni sviluppate in questi anni di lavoro.

 

Come sottolineato da Luca Corelli Grappadelli, professore presso l'Alma Mater Studiorum e coordinatore dello Spoke 3, le tecnologie sviluppate hanno come obiettivo quello di rendere maggiormente produttivi e sostenibili i nostri campi. Il fine ultimo è quello di raggiungere una intensificazione sostenibile, la possibilità cioè di produrre di più riducendo le esternalità negative, al fine di sfamare una popolazione mondiale in aumento tutelando al contempo l'ambiente in cui viviamo.

 

Ma quali tecnologie erano presenti durante l'evento? Dalla sensoristica avanzata ai software di supporto alle decisioni, passando per piattaforme di monitoraggio in campo e da satellite, le soluzioni presentate hanno messo in evidenza la capacità del progetto Agritech di sviluppare strumenti concreti per le aziende agricole italiane.

 

Si va da piattaforme per il monitoraggio dello stato idrico del suolo, come Idragraweb e IRRISAT+, a robot autonomi per il monitoraggio e la raccolta della frutta, passando per sensori per la valutazione del vigore vegetativo e sistemi di fitodepurazione per il riutilizzo delle acque reflue. L'obiettivo comune è quello di ridurre gli sprechi, ottimizzare gli input produttivi e migliorare la qualità dei raccolti, puntando su una gestione dei sistemi agricoli sempre più basata sui dati.

 

Il sistema di monitoraggio e irrigazione prescrittiva SMARTER permette di gestire l'irrigazione di frutteti utilizzando una griglia di sensori potenziometrici

Il sistema di monitoraggio e irrigazione prescrittiva SMARTER permette di gestire l'irrigazione di frutteti utilizzando una griglia di sensori potenziometrici

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Robot e trattori intelligenti

Durante l'evento è stato possibile osservare da vicino l'integrazione tra trattori New Holland e sensori per la mappatura della vigorìa del vigneto, un sistema che permette di misurare in tempo reale la variabilità delle colture, integrandosi con attrezzature a rateo variabile per ottimizzare la distribuzione dei fertilizzanti e dei trattamenti fitosanitari.

 

Il sistema robotizzato per la navigazione e la manipolazione della frutta ha mostrato come sia possibile raccogliere prodotti in campo grazie a bracci robotici dotati di soft gripper in grado di afferrare delicatamente i frutti, integrando telecamere e sensori per identificare i target tra la vegetazione.

 

Il prototipo realizzato è un robot per il monitoraggio attivo delle colture, la raccolta e la modellazione automatica dei dati e la raccolta di campioni di frutta

Il prototipo realizzato è un robot per il monitoraggio attivo delle colture, la raccolta e la modellazione automatica dei dati e la raccolta di campioni di frutta

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Molto interesse ha suscitato DISSPABOT, un rover autonomo sviluppato per monitorare vigneti a tendone dotato di camere multispettrali e sensori per l'analisi del suolo, utile per rilevare condizioni di stress e intervenire tempestivamente. Infine, Dedalo, sviluppato in collaborazione con lo spin off FieldRobotics utilizza sensori Lidar per operare anche in ambienti privi di Gps, consentendo il monitoraggio della chioma, la stima della produzione frutticola o anche lavorazioni del terreno o l'applicazione di agrofarmaci. In campo, il rover montava un atomizzatore Martignani pensato per lo smart spraying.

 

La gestione dell'acqua si fa smart

Il tema dell'acqua, trasversale a tutto il progetto Agritech, è stato affrontato con diverse soluzioni innovative. I substrati NBS, Nature-Based Solutions, per il riutilizzo delle acque reflue hanno dimostrato come materiali a basso costo, come ad esempio la cenere vulcanica dell'Enta, possano essere utilizzati nei sistemi di fitodepurazione, garantendo alte prestazioni nella rimozione degli inquinanti e contribuendo alla circolarità delle risorse.

 

Nell'aula magna dell'Università di Bologna è stato presentato anche un sistema di fitodepurazione per le acque di drenaggio agricolo, un esempio concreto di tecnologia sostenibile che utilizza processi naturali per la depurazione delle acque, con il vantaggio di ridurre l'impatto ambientale e favorire la biodiversità.

 

Con Idragraweb e UNIMI Irrilab, invece, le aziende agricole possono monitorare in tempo reale le variabili agroidrologiche e pianificare gli adacquamenti in modo più efficiente, riducendo i consumi idrici e adattando le pratiche irrigue alle effettive esigenze delle colture.

 

L'agricoltura digitale tra sensori e software

Non sono mancati gli strumenti digitali per la gestione dei dati e il supporto alle decisioni. NIRSBOX, basato sulla spettroscopia nel vicino infrarosso risolta nel tempo, consente di misurare in modo non distruttivo parametri chimici e strutturali dei frutti, utili per valutare la qualità e stabilire il momento ottimale della raccolta.

 

Il software ARMOSA invece permette la quantificazione delle emissioni di gas serra e dei bilanci di azoto e carbonio a scala aziendale, aiutando le aziende a valutare e migliorare la sostenibilità delle proprie pratiche.

 

Prototipo di rover a guida autonoma multifunzione per lo svolgimento di attività di monitoraggio in vigneti a tendone in Puglia

Prototipo di rover a guida autonoma multifunzione per lo svolgimento di attività di monitoraggio in vigneti a tendone in Puglia

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Serve il trasferimento tecnologico

Le tecnologie sviluppate nell'ambito dello Spoke 3 rappresentano il primo passo per rendere l'agricoltura più produttiva e sostenibile. Ma come spiegato da Luigi Galimberti, fondatore di ToSeed & Partners, ora serve un ulteriore passo avanti, quel trasferimento tecnologico che consente ad una ricerca di tradursi in un prodotto utilizzabile dall'imprenditore agricolo.

 

Uno strumento concreto per raggiungere questo obiettivo è Farming Future, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico dell'Agrifood Tech. Una iniziativa lanciata da CDP Venture Capital SGR in partnership con ToSeed & Partners per sostenere le startup innovative (come gli spin off di provenienza universitaria) nel settore agrifood e accelerare il trasferimento tecnologico dalle università al mondo imprenditoriale. Insomma, uno strumento che serve ad accompagnare chi fa ricerca verso lo sviluppo di soluzioni pronte all'uso nelle nostre campagne.

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