C'è aria di crisi nel mondo della Mozzarella di Bufala Campana e l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, il 28 agosto 2024 ha convocato un tavolo tecnico permanente sul latte di bufala, per il quale si temono ulteriori severi contraccolpi sui prezzi a causa della riduzione della domanda del prodotto Dop.

 

Al capezzale della filiera bufalina Dop sono stati convocati la compagine regionale deputata alla supervisione sanitaria, il capitano dei Carabinieri Michele Valentino Chiara, le organizzazioni professionali agricole, Cia, Confagricoltura, Coldiretti e Copagri, una rappresentanza degli allevatori, le istituzioni deputate al contrasto alle frodi in commercio sugli alimenti Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e Ispettorato Centrale per la Qualità e  Repressione Frodi, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, l'organismo di certificazione di qualità agroalimentare Dqa.

 

Caputo, rilanciare la filiera

"Abbiamo costituito il tavolo tecnico permanente e avviato un proficuo confronto per risolvere varie criticità legate ad un settore che rappresenta il fiore all'occhiello dell'economia campana" afferma l'assessore Caputo in una nota stampa diramata nella tarda serata del 28 agosto 2024. "Proporremo - continua - modifiche al sistema di tracciabilità del latte di bufala, per elevare ulteriormente la qualità dei tradizionali prodotti derivati, arginando, quanto più possibile, il rischio di frodi".

 

"Il nostro obiettivo - spiega l'assessore Nicola Caputo - è quello di valorizzare ancora di più una materia prima di eccellenza come il latte bufalino, prodotto dalla bufala mediterranea, allevata nell'areale Dop, e, al contempo, tutelare l'intera filiera. Nel corso della riunione abbiamo discusso anche la possibilità di definire un nuovo brand, al fine di promuovere altri alimenti (oltre alla Dop) derivati dal latte di bufala del nostro territorio. È necessario anche giungere alla definizione di un unico 'contratto-tipo', che possa premiare la maggiore qualità del latte e i comportamenti virtuosi degli allevatori che la favoriscono, unitamente alla destagionalizzazione dei parti delle bufale, per favorire la trasformazione e limitare i costi".

 

"Infine - spiega Nicola Caputo - è necessario continuare a lavorare sul miglioramento genetico del patrimonio bufalino ed affrontare, insieme alle rappresentanze di allevatori e trasformatori, la modifica del disciplinare di produzione della mozzarella di bufala Dop. Disciplinare che ha urgente bisogno di essere adeguato dato il lungo periodo trascorso dall'ultima revisione".

 

Mozzarella Dop, la domanda cala

Fin qui le ipotesi per affrontare la crisi dell'assessore Caputo, ma il primo allarme sulla crisi della mozzarella e del comparto bufalino viene proprio dal mondo della trasformazione: il 18 giugno 2024 da Paestum, nella Piana del Sele, nel quadro della presentazione dell'Osservatorio di Nomisma e Unicredit sulla Mozzarella di Bufala Campana Dop si rileva che "Nel 2023 le esportazioni risentono di un leggero calo dettato dallo scenario internazionale, attestandosi al 38,3% delle vendite totali (erano il 40,1% nel 2022), con la Francia in testa alla classifica dei Paesi mozzarella-lover (da sola assorbe il 29% del totale export)".

 

"Per quanto riguarda la produzione - continua la nota - se nel 2023 è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2022 (55.588 tonnellate di mozzarella Dop, -0,4%), nel primo trimestre 2024 si assiste a una diminuzione del 3,8%, dovuto alle difficoltà dei mercati e all'inflazione, "che seppur in calo - avverte Nomisma - sta pesando sulle tasche degli italiani e si riflette negli acquisti".

 

Secondo dati del Dqa pubblicati dal Clal, la situazione al finire del secondo trimestre è invariata, con una diminuzione della produzione di mozzarella a giugno 2024 del 3,7% rispetto ai primi sei mesi del 2023.

La nota congiunta Consorzio di Tutela, Unicredit, Nomisma infine afferma: "Si registra, invece, nello stesso primo trimestre 2024, un aumento del 3,3% di latte idoneo alla Dop, con il rischio di uno squilibrio della filiera, come segnalato nel report. Nell'area di produzione, infatti, come risulta dalla Banca Dati Nazionale, sono presenti 196.369 bufale in lattazione. I caseifici non riescono a trasformare in mozzarella tutto il latte prodotto, per cui ad oggi si registra un esubero di latte idoneo alla Dop di oltre 110 milioni di chilogrammi, che rappresenta un nodo da affrontare per il futuro della filiera".

 

Nel 2024 prezzi del latte bufalino ribassati

La crisi è già nei prezzi: il valore medio nazionale del latte alla stalla rilevato da Ismea nelle province di Latina, Caserta e Salerno nel corso di tutto il 2023 è pari a 186 euro ad ettolitro, mentre fino ad oggi il prezzo medio nazionale è attestato a 178,87 euro ad ettolitro (-3,84%): e mancano nel computo di Ismea sul 2024 ancora un mese estivo come agosto, ma anche mesi autunnali e vernini da settembre a dicembre, quando il latte viene pagato meno.

 

In provincia di Caserta, il prezzo medio su base annua cala da 182,69 euro per ettolitro pagato alla stalla nel 2023 ai 177,83 euro pagati nel corso del 2024 (-2,66%). Infine Salerno, che ha i prezzi medi più bassi dell'area Dop, vede il prezzo medio provinciale passare dai 180,69 euro ad ettolitro del 2023 ai 171,28 del 2024 (-5,21%).

 

Adriano Noviello, allevatore bufalino e portavoce degli allevatori casertani nel Coordinamento unitario a difesa del patrimonio bufalino il 28 giugno scorso - durante una riunione del Coordinamento agricoltori e pescatori italiani tenutasi a Roma - lancia un altro più pesante allarme: "A settembre i caseifici non pagheranno più di 140 euro ad ettolitro, ma abbiamo costi alla stalla di 148 euro ad ettolitro e chiediamo ad Altragricoltura e Cna di intervenire prontamente perché c'è il rischio di chiudere molti allevamenti nel casertano". Le soluzioni urgono, ma settembre è ormai alle porte.