Il Ministero della Salute ha pubblicato il report sui controlli fatti nel 2022 su vari prodotti alimentari dagli enti pubblici preposti.

 

E sul miele e sui prodotti dell'alveare il quadro che viene fuori è quello di una attività di controllo intensa, spesso con un numero di controlli maggiore rispetto a quello programmato. Ma per i mieli di importazioni si potrebbe fare di più.

 

Sicuramente ottima è stata l'attività dei tecnici del Masaf (Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste) e dell'Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari) che hanno fatto molti più controlli e analisi di quanti ne avessero programmati.

 

In particolare considerando un obiettivo del 100% se fossero state fatte tutte le attività programmate, per le visite ispettive è stato raggiunto il 177,2%, per le analisi sui residui di fitofarmaci il 169%, per le analisi di laboratorio del piano nazionale residui il 146% e per i controlli della qualità merceologica il 100,4%.

 

Per quanto riguarda le importazioni, e quindi i controlli del miele estero in entrata nel nostro paese, i posti di controllo frontalieri hanno effettuato i controlli documentali e di identità su tutti i campioni arrivati.

 

Però i controlli fisici sono stati fatti solo sul 49,2% delle partite di miele arrivate ai posti di controllo frontalieri e le analisi di laboratorio solo sul 17,6% sulle partite di miele importate in Italia.

 

Tuttavia questo non vuol dire che i tecnici dei posti controllo frontalieri non abbiano lavorato, o abbiano lavorato poco.

 

Il numero dei controlli fisici, per quanto abbia riguardato poco meno della metà delle partite arrivate, è comunque superiore del 300% rispetto al minimo dei controlli obbligatori stabiliti.

 

Quindi i controlli sono stati ben più numerosi del previsto, anche se ovviamente potrebbero essere di più, magari aumentando il numero minimo dei controlli obbligatori e il numero degli addetti.

 

Siamo di fronte quindi ad un bilancio positivo, che contribuisce a garantire la qualità dei prodotti, cosa che va a vantaggio di tutti, produttori e consumatori, anche se ovviamente si può fare di meglio, soprattutto nell'ottica di proteggere le produzioni nazionali dalla concorrenza sleale che spesso si porta dietro il miele estero.

 

Per maggiori informazioni scarica il report.