In Sardegna si è insediata ufficialmente la Commissione Apistica Regionale. Nominata nel novembre 2021, la Commissione si è riunita per la prima volta il 7 febbraio 2022, presieduta dall'assessore regionale all'Agricoltura Gabriella Murgia.

Si tratta di un organismo, con mansioni consultive, previsto dalla Legge Regionale 19/2015 che norma l'apicoltura sull'isola.

Un organismo importante, secondo l'assessore Murgia, che dovrà dare un contributo utile per la programmazione degli interventi a favore del settore apistico, un settore in crescita e fondamentale per la salvaguardia delle biodiversità.

Un settore che tuttavia, come ha ricordato anche l'assessore, è caratterizzato da una diversità delle condizioni di produzione e di resa e dalla eterogeneità degli operatori economici, sia in termini di produzioni fatte che di commercializzazione.

Un settore che per la Giunta Regionale ha necessità di nuove iniziative per migliorarne tale situazione.

E un settore che è sempre più provato anche dai cambiamenti climatici e dalle difficoltà produttive, e che anche in quest'ultima stagione ha visto azzerate o fortemente ridotte le produzioni di mieli tipici, come quello dell'asfodelo e del corbezzolo.

Alla commissione partecipano rappresentati delle associazioni agricole e apistiche, delle istituzioni regionali e esperti dell'università e dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (Izs), che rimarranno in carica tre anni e parteciperanno a titolo gratuito.

Andando a vedere i membri ci sono Franco Anedda di Coldiretti, Mauro Pusceddu di Confagricoltura, Danilo Argiolas della Cia, Alice Beccu di Agci, Confcooperative e Legacoop, Davide Brisi di Api.Pro.Sardegna, Francesco Caboni dell'Op Apicoltori Sardi Terrantiga, Luigi Manias di Apiaresos, Alberto Masci dell'Assessorato Regionale della Difesa dell'Ambiente, Antonio Pasquale Marrosu di Laore, Giovanni Marongiu di Agris, Ignazio Floris professore della Facoltà di Agraria dell'Università di Sassari, Antonio Pintore dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna.

Tra gli apicoltori coinvolti, Francesco Caboni ha espresso la sua soddisfazione e l'augurio che questa commissione possa colmare il vuoto che c'è stato negli anni precedenti, anni che come detto sono stati particolarmente difficili per l'apicoltura sarda.

Un periodo in cui comunque gli apicoltori di Terrantiga assieme a quelli di altre realtà associative, come Api.Pro.Sardegna, hanno saputo portare la loro voce e contribuire al varo della Legge 19/2015 sull'apicoltura. Una legge innovativa che già sette anni fa parlava di tutela dell'Apis mellifera ligustica e di sviluppo della flora apistica dell'isola. "Una voce - ha concluso Caboni - che ora potrà essere espressa in una sede e in un organo istituzionale e che ci auguriamo possa essere ancora più incisiva per venire incontro alle esigenze del settore".

Una nota di rammarico invece è venuta dai veterinari Asl (non solo dell'isola), che in Sardegna partecipavano già al gruppo di lavoro regionale sull'apicoltura attivo negli scorsi anni, ma che non hanno visto nessun loro rappresentante nominato nella commissione.

Veterinari che hanno competenze e mansioni specifiche e diverse rispetto ai colleghi dell'Izs, e di cui molti in Regione sono specializzati sulle tematiche dell'apicoltura e delle patologie apistiche.

Ora non resta che vedere come procederà il lavoro di questa Commissione e le proposte e gli interventi che proporrà e su cui continueremo a tenervi informati.