In Sardegna l'epidemia di blue tongue continua a colpire gli allevamenti ovicaprini, ma rallenta finalmente la corsa: focolai e capi infetti da virus BTV aumentano ancora in novembre, ma con un tasso di crescita decisamente inferiore rispetto al mese di ottobre. Intanto il prezzo del Pecorino Romano ieri sulla piazza di Milano è aumentato dell'1,3% sulla seduta precedente. E Confagricoltura Sardegna nei giorni scorsi ha chiesto alla Regione Sardegna la convocazione di un tavolo di coordinamento per la gestione delle malattie degli animali e delle altre calamità.


I dati dell'Osservatorio Epidemiologico Veterinario

Secondo i dati diffusi ieri - 16 novembre 2021 - dall'Osservatorio Epidemiologico Veterinario per la Sardegna presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Isola, si registrano 2.984 focolai attivi nei quali sono allevati 1.073.614 capi, oltre un terzo dei capi sardi, dei quali 111.604 hanno contratto il virus manifestando in 108.068 di essi sintomi clinici della sindrome della lingua blu. Sempre al 16 novembre 2021 secondo l'Osservatorio risultano 27. 657 capi morti, 4 abbattuti e 27.658 distrutti.

Rispetto ai dati dell'Osservatorio rilevati lo scorso 27 ottobre da AgroNotizie, venti giorni prima, la crescita dei capi infetti al 16 novembre è stata di 16.199 unità (+17%) in rallentamento rispetto all'incremento intervento tra 11 e 27 ottobre (+42,82%), in un intervallo addirittura minore, di 16 giorni, nei quali si erano verificati 28.606 casi.

I focolai attivi tra il 27 ottobre e il 16 novembre scorsi sono invece aumentati di 237 unità (+8,63%), ma l'incremento tra l'11 e il 27 ottobre era stato di ben 747 unità (+37,35%), dato che rafforza ulteriormente l'ipotesi di rallentamento dell'infezione intervenuta nella prima metà del mese in corso, un evento per altro atteso e dipendente dalle temperature medie più basse che stanno frenando la moltiplicazione del Culicoides, l'insetto vettore di BTV, come per altro previsto dal coordinatore della lotta alla blue tongue in Sardegna, Mario Lai, intervistato lo scorso 5 ottobre da AgroNotizie.

La situazione su terreno resta grave: i capi morti tra il 27 ottobre e il 16 novembre sono cresciuti di 8.034 unità (+41%), dato che non può che allarmare gli allevatori, anche se si tratta di un effetto di retroazione della fase di maggiore accelerazione dell'infezione.


Borsa Merci Milano, Pecorino Romano a 9,80 euro sui massimi

A fronte di questo, ieri la Borsa Merci di Milano ha registrato un ulteriore aumento del Pecorino Romano con cinque mesi e oltre di stagionatura, pervenuto a 9,50 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,80 euro sui massimi, alle condizioni di franco luogo di stagionatura e Iva esclusa, cresciuto così di 0,10 euro sui minimi e 0,15 euro sui massimi. Resta invece stabile a 0,90 euro al litro il prezzo del latte ovino in Sardegna rilevato da Ismea il 12 novembre scorso, alle condizioni di franco azienda e Iva inclusa.


Confagricoltura chiede un tavolo permanente sulle calamità

"La Regione attivi subito un tavolo permanente per la gestione delle malattie animali e per le calamità, come la devastante diffusione delle cavallette, che colpiscono le colture della Sardegna”. L'appello è giunto da Confagricoltura Sardegna preoccupata dai dati che giungono dalle migliaia di aziende agricole e pastorali colpite in questi ultimi mesi dal dilagare della blue tongue, nel comparto ovicaprino, e dalla presenza distruttiva delle cavallette in alcune aree dell'Isola.

"Il quadro di enorme sofferenza in cui versa oggi il mondo delle campagne regionale - ha spiegato il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele - è dovuto a una mancata programmazione degli interventi preventivi che ci obbligano a rincorrere i problemi e a spendere ingenti risorse delle casse pubbliche".

"Se da un lato, sul versante della lingua blu, ci siamo trovati di fronte a un ritardo, nei modi e nei tempi, dell'avvio della campagna vaccinale, dall'altro è stata sottovalutata la portata della nuova schiusa delle cavallette, che hanno falciato i campi distruggendo pascoli e future riserve foraggere degli allevatori. Questa situazione
- ha proseguito - è la conseguenza di una non attenta valutazione dei fenomeni che si stavano sviluppando in alcuni territori dell'Isola”.

"Se si fosse intervenuti rapidamente con cordoni sanitari, isolamento e contenimento delle realtà a rischio e con la precauzione massima nelle movimentazioni degli animali - ha aggiunto il presidente Mele - il quadro odierno sarebbe sicuramente diverso”.

"Negli incontri tenuti questa estate con gli uffici regionali - ha concluso Mele - si era detto di partire già dall'autunno con una forte campagna vaccinale e di disinfestazione, ma a oggi non ci è stato comunicato ancora nulla su prossimi interventi in cantiere”.

Confagricoltura Sardegna chiede inoltre di avere notizie sugli studi e le sperimentazioni che in passato aveva portato avanti l'Agenzia Regionale Laore Sardegna per intervenire sul contenimento della circolazione del culicoide (l'insetto vettore della lingua blu che infetta gli animali).

Il tavolo permanente proposto da Confagricoltura Sardegna prevede il coinvolgimento di tutti i portatori d'interesse che periodicamente dovrebbero incontrarsi per fare il punto della situazione. Andrebbero coinvolte, oltre a tutte le organizzazioni agricole regionali di categoria, le università con i propri rami di ricerca, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, le Agenzie Agricole Agris e Laore, le strutture sanitarie animali con le diverse Assl territoriali. Un luogo di confronto costante quindi in cui si possano prendere rapidamente le dovute decisioni per anticipare l'evoluzione delle criticità.