La Sicilia - con 670.773 capi ovini e 92.210 caprini a fine dicembre 2019 (Istat) - è una tra le più importanti regioni italiane per numero di ovicaprini allevati e presenta vasti territori nelle aree interne vocati al pascolo di questi animali.
Il marchio, di cui potranno fregiarsi le aziende ovicaprine siciliane, garantisce una qualità superiore dei prodotti agroalimentari, ottenuti mediante l'adozione e il rispetto dei disciplinari di produzione e certificati da organismi di controllo indipendenti. Salgono così a cinque i disciplinari attualmente approvati a Bruxelles. In precedenza erano stati approvati quelli per grano duro e derivati, carne bovina, carne ovina (agnello/agnellone), latte crudo vaccino e derivati.
"Il Governo Musumeci in questi due anni e mezzo ha impresso una grande accelerazione, ottenendo, da parte dell'Unione europea, l'approvazione di numerosi disciplinari di produzione - afferma l'assessore regionale per l'Agricoltura, Edy Bandiera - ciò significa che, tra pochi mesi, i consumatori potranno trovare sui banchi della piccola, media e grande distribuzione, prodotti a marchio cento per cento siciliano".
"L'obiettivo è quello di valorizzare le nostre produzioni, renderle riconoscibili e invogliare il consumatore, che va reso edotto, ad orientarsi verso produzioni regionali di qualità - aggiunge l'assessore siciliano -. Qualità riconosciuta e certificata - prosegue l'assessore -, vuol dire incremento del valore, che si traduce in una maggiore remunerazione della nostra agricoltura e maggiore reddito per l'agricoltore".