Con il decreto del presidente del Consiglio di domenica 8 marzo sono state infatti poste delle strettissime limitazioni ai movimenti delle persone sia in entrata che in uscita dalle cosiddette zone rosse, dove si sta riscontrando il maggior numero di casi di infezione.
Già da ieri però con il decreto del 9 marzo le limitazioni ai movimenti sono state ampliate a tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile prossimo.
Gli spostamenti in queste zone devono essere fatti solo per strette e comprovate esigenze (lavorative o di salute) e documentate da una autocertificazione.
Tra le attività agricole una in particolare può avere una particolare esigenza di spostamenti ed è l'apicoltura. Molti apicoltori infatti possono avere apiari dislocati in varie zone anche a distanze notevoli dalle proprie abitazioni o dai propri centri aziendali.
In questo caso, come comunicava Unaapi, l'Unione nazionale delle associazioni apicoltori italiani, chiunque debba andare a lavorare presso i suoi apiari nelle zone rosse deve fornirsi dell'autocertificazione. Oggi questo vale per qualsiasi spostamento.
L'associazione consiglia anche per comprovare la propria attività di portare dietro l'attestazione della P.Iva che dimostra l'effettivo esercizio dell'attività apistica e la denuncia annuale all'Anagrafe apistica nazionale dove sono dichiarate anche le ubicazioni degli apiari georeferenziate.
In ogni caso si raccomanda di limitare le visite ai solo casi in cui strettamente necessario e di recarsi esclusivamente in apiario, per ridurre il più possibile il rischio di contagi.
In questa fase un comportamento corretto è fondamentale per tutelare sia se stessi che per gli altri, una responsabilità civile che dobbiamo assumerci per il bene di tutti e per tornare il prima possibile alla normalità.
Scarica il modulo di autocertificazione aggiornato sulla base delle ultime disposizioni del Governo del 26 marzo scorso.
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