Borsa merci di Milano, prezzo fermo
La Borsa merci di Milano ha confermato ieri le quotazioni di lunedì 25 novembre, quando i prezzi del formaggio si erano ripresi: il Pecorino romano con stagionatura almeno 5 mesi, alle condizioni di "Franco magazzino di stagionatura" e Iva esclusa aveva toccato in Borsa merci a Milano 6,80 euro al chilogrammo sui minimi e 7,10 sui massimi, mettendo a segno un incremento dell’1,5% sulla precedente seduta del 18 novembre scorso. Un segnale che era parso positivo, atteso che il prezzo del latte ovino sardo sarà comunque parametrato al prezzo del principale formaggio dell’isola. Ma la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell'atto che certifica l’avvicinarsi dell’asta non ha sortito effetti.Banco di Sardegna: "Giacenze esaurite"
E salta fuori un particolare: durante l’incontro in Regione Sardegna dello scorso 29 ottobre, presente per altro la ministra Bellanova e l’assessora Daniela Murgia, il direttore del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese aveva annunciato che ormai le scorte di Pecorino romano si erano azzerate. Al punto che la circostanza era citata in un comunicato stampa di Coldiretti Sardegna come elemento positivo in vista della presente campagna lattiero-casearia. Del resto la stessa ministra Bellanova, nell’annunciare il 28 novembre l’imminenza dell’asta, aveva premesso: “È mio dovere attuare le norme previste dal decreto Emergenze agricole e su questo stiamo lavorando”.I dubbi del Centro studi agricoli di Sassari
Sull’argomento è intervenuto ieri, con una nota stampa, il presidente del Centro studi agricoli di Sassari, Tore Piana, che teme che i 14 milioni a questo punto possano rimanere inutilizzati. Con riferimento all’asta Piana dice: “Questo meccanismo va in deroga ai regolamenti comunitari che vietano interventi pubblici diretti sulle produzioni e sui mercati. Ora il dubbio che viene sollevato dal Centro studi agricoli è che in mancanza di eccedenze di Pecorino romano, come in tutte le ultime riunioni si sta dichiarando, i 14 milioni destinati dal Governo per il ritiro del Pecorino Romano, attraverso un pubblico bando, non possano essere utilizzati, per il solo fatto che non esistono eccedenze”E c’è di peggio, perché secondo il presidente del Centro studi agricoli di Sassari “Se utilizzati si tratterebbe di un puro e certo aiuto di Stato, che potrebbe essere condannato dalla stessa Unione europea”.
Anticipare Pac e Psr per dare liquidità a imprese ovine
Il Csa, inoltre, per dare liquidità alle imprese allevatoriali ovine, propone di “richiedere in via straordinaria la possibilità per la Sardegna di chiedere il pagamento dei premi Pac e Psr anticipati al mese di settembre di ciascun anno, anziché nel mese di dicembre come oggi avviene”.“Questa decisione consentirebbe, in modo particolare all’allevatore sardo, produttore di latte ovino, di non dover ricorrere a prestiti” sotto forme di caparre anticipate dell’industria casearia privata, “motivo questo della firma da parte degli allevatori sardi di contratti di vendita del latte il più delle volte con prezzi sfavorevoli al produttore del latte ovino”, né di ricorrere a prestiti bancari onerosi. Una misura, che - va detto - a rigore di calendario potrebbe però essere attuata solo dal prossimo anno.