"Rispetto a prima devo alzarmi meno spesso di notte, e soprattutto mi è passata l'ulcera". Chi ha conosciuto di persona Palmiro Sordini, titolare insieme al fratello Matteo e alla sorella Elisa Giulia dell'azienda agricola Pirolo (quella di Pirolo Goldwyn Wyman e del titolo di primo espositore alla fiera di Cremona del 1997: ricordate?), sa che è un allevatore serio, ma anche estroverso e spiritoso.

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E quando ci racconta di come lui e i suoi fratelli sono arrivati alla scelta di avvalersi dell'ultimo modello di robot di mungitura della Fulwood, Merlin 2, non rinuncia all'ironia: "Nutro un amore sincero per le vacche - ci spiega - per cui mi era venuta l'ulcera a furia di svegliarmi di notte per controllare il nostro mungitore, e di scoprire che le trascurava e ometteva puntualmente di fare come gli dicevamo, nonostante a fine anno ci costasse, tra stipendio, tasse e contributi, la bellezza di 64mila euro. Somma questo al fatto che, con il robot, la mungitura avviene quarto per quarto, senza rischio di sovramungitura, e che le bovine vengono effettivamente alimentate in base a quanto producono, ed ecco spiegati i motivi per cui abbiamo maturato l'idea di investire in un sistema di mungitura automatizzata, e contestualmente di ristrutturare la stalla per offrire più spazio alle nostre bovine".

Allevamento Pirolo


Tagliato su misura

Ma come sanno tutti gli allevatori che ci sono passati, il via libera all'automazione è soltanto il primo step perché dopo viene il delicato momento della scelta del modello di robot. "Nel nostro caso - osserva ancora Palmiro - abbiamo iniziato a pensarci tre anni prima dell'acquisto. Visionando il materiale delle ditte produttrici, ma anche andando a visitare gli allevamenti dove i diversi modelli erano già operativi e dove gli allevatori potevano dirci con sincerità punti di forza e di debolezza. Alla fine di questo processo abbiamo messo a fuoco ciò di cui avevamo bisogno: volevamo che ogni singola unità di mungitura robotizzata fosse provvista di un'area di osservazione dove isolare le vacche bisognose di attenzioni, che il braccio fosse molto silenzioso, per fare in modo che anche le manze potessero abituarsi senza timore alla mungitura automatizzata, e infine che la zona detersivi fosse lontana dall'area di mungitura, le tubazioni fossero in acciaio inox e il sistema del vuoto come in una sala di mungitura. Tutte prerogative soddisfatte dal robot della Fullwood, distribuito in Italia dalla Tdm. Un'azienda che ci ha dato un pacchetto completo, comprensivo anche del tank frigorifero, e che oltretutto si trova abbastanza vicino al nostro allevamento".

La mandria di lattifere è ripartita in tre gruppi, ciascuno dei quali è munto dal proprio Merlin 2 e ha a disposizione un'area di osservazione, che gira intorno al robot
La mandria di lattifere è ripartita in tre gruppi, ciascuno dei quali è munto dal proprio Merlin 2 e ha a disposizione un'area di osservazione, che gira intorno al robot


Separazione "Pirolo style"

In effetti uno degli elementi più caratteristici della gestione robotizzata Pirolo riguarda proprio il traffico delle bovine: l'azienda munge 200 Frisone, suddivise, per ora, in tre gruppi (c'è infatti spazio per un quarto gruppo e per un quarto robot). I gruppi sono unità perfettamente autonome: a ciascuno di essi è infatti assegnato un reparto della stalla, dotato del proprio robot e naturalmente di accesso alla rastrelliera, nonché di cuccette "testa a testa".

Il box di mungitura si apre di lato per reintrodurre la bovina al resto del gruppo (a sinistra), oppure sul davanti, per permettere l'accesso della bovina all'area di osservazione (a destra)
Il box di mungitura si apre di lato per reintrodurre la bovina al resto del gruppo (a sinistra), oppure sul davanti, per permettere l'accesso della bovina all'area di osservazione (a destra)

Il flusso degli animali è identico nei tre reparti: dopo aver avuto accesso al box di mungitura automatizzata, le bovine vengono automaticamente smistate in due direzioni; il box si apre infatti di lato se la vacca può tornare con il resto del gruppo, mentre si apre di fronte se per qualche motivo la bovina deve accedere all'area di osservazione, che fisicamente è disegnata a C e "gira" alle spalle del robot. Un semplice cancello separatore collocato in prossimità dell'accesso al box di mungitura provvede a separare le bovine del "gruppone" da quelle in osservazione. "In Fullwood oggi parlano di separazione alla Pirolo - ci informa orgoglioso Palmiro - ed è un sistema che tende a privilegiare l'osservazione degli animali. Rispetto a quando avevamo il mungitore, possiamo dire che oggi, proprio grazie al robot, siamo tornati a guardare le vacche".

Il pc aziendale su cui confluiscono tutti i dati trasmessi dalle tre unità di mungitura robotizzata al momento attive in azienda
Il pc aziendale su cui confluiscono tutti i dati trasmessi dalle tre unità di mungitura robotizzata al momento attive in azienda
 

Soddisfazione palpabile

Ma non è finita qui: alla cascina Pirolo i tre Merlin 2 sono attivi dal 17 luglio 2017 e, anche grazie agli interventi di miglioramento ambientale, i risultati sono nel complesso eccellenti. "Credevamo che con i tre robot non avremmo munto più di 180 animali - osserva Palmiro - invece siamo rimasti sui 200, come quando avevamo il mungitore".

La sala detergenti e pompe del vuoto è un'unità a se stante, nettamente separata dai robot
La sala detergenti e pompe del vuoto
è un'unità a se stante, nettamente separata dai robot

Le produzioni medie giornaliere viaggiano sui 35-37 litri di latte per vacca, al 3,50% di proteina e al 3,78% di grasso. Dunque un latte con le carte in regola per essere destinato alla produzione di Provolone Dop. "Anche le cellule sono migliorate - aggiunge Matteo Sordini - e si collocano costantemente al di sotto delle 200mila unità per millilitro. Per non parlare dei casi di mastite clinica, che sono calati dell'80%".

Una volta privatisi del mungitore, per garantire il consumo alimentare anche di notte i fratelli Sordini si sono dotati anche del robot spingi-foraggio della Hetwin
Una volta privatisi del mungitore, per garantire il consumo alimentare anche di notte i fratelli Sordini si sono dotati anche del robot spingi-foraggio della Hetwin

"Le vacche sono molto più tranquille - sottolinea ancora Palmiro - e anche noi stiamo meglio. Non perché ci sia meno lavoro: il tempo passato in azienda è sempre quello, ma riusciamo ad organizzarci con maggiore flessibilità e durante la giornata ciascuno di noi può ritagliarsi il proprio tempo libero. Più che altro, come dicevo prima, mi è passata l'ulcera: da quando abbiamo il robot, di notte mi alzo di rado. E poi c'è l'ammirazione dimostrata dagli altri allevatori che passano a trovarci in azienda. È qualcosa che ci dà la carica, e che ci fa pensare di essere sulla strada giusta".

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a cura della redazione