Ha lasciato i confini dell'Unione europea senza i dovuti documenti e per questo ha rischiato di essere abbattuta. E' la storia di Penka, una vacca bulgara che pascolando libera ha abbandonato il paese di appartenenza per entrare in Serbia. Uno sconfinamento che ha rischiato di costarle la vita e che ha visto la mobilitazione di migliaia di cittadini e star della musica per salvarle la vita.

Ma andiamo con ordine. Penka è una mucca che vive in una azienda agricola bulgara della cittadina di Mazarachevo. Circa un mese fa la vacca, lasciata libera di pascolare, si è spinta oltre il confine tra la Bulgaria e la Serbia. Ritrovata dalle autorità locali, la fuggitiva è stata identificata grazie alla targhetta identificativa e dopo due settimane di burocrazia è stata restituita al suo legittimo proprietario.

Peccato che secondo le leggi europee quando un animale entra nei confini dell'Unione deve avere con sé una serie di documenti, primi fra tutti quelli che ne stabiliscono lo stato di salute. La povera mucca naturalmente ne era sprovvista e così le autorità bulgare ne hanno ordinato l'abbattimento. Ce lo chiede l'Europa.

La notizia della povera vacca Penka ha fatto però rapidamente il giro del mondo. In suo sostegno sono nate petizioni online (30mila firme su change.org) e in Gran Bretagna, dove l'odio per le leggi europee è superato solo dall'attenzione per il benessere animale, si sono scomodati artisti del calibro di Paul McCartney (ex Beatles). "Penso che sarebbe bello dar sollievo a questa mucca incinta. Non ha fatto niente di male. Firmate se siete d'accordo", ha scritto il cantante.


La vacca poi si è scoperto non essere incinta, ma poco importa. Del caso si è occupata anche l'eurodeputata del Pd Isabella De Monte, che come membro dell'intergruppo benessere animale ha scritto ai colleghi per venire a capo della questione.

"Credo che ci siamo trovati davanti ad una questione di puro buon senso", spiega ad AgroNotizie Isabella De Monte. "Le regole europee che prevedono certificati sullo stato di salute per gli animali che entrano in Europa sono state fatte per tutelare i consumatori e gli agricoltori. E' chiaro che qui non ci troviamo davanti ad una importazione di bestiame, ma ad uno sconfinamento accidentale. Se chi è preposto a far rispettare le regole usasse il buon senso non si creerebbero queste situazioni".
 

La storia ha un lieto fine. L'Autorità bulgara per la sicurezza alimentare ha rivisto il caso (non si sa se sotto il peso dell'opinione pubblica internazionale) e ha graziato la vacca. Quest'ultima è tornata dunque dal suo padrone con gran sollievo delle migliaia di persone che anche dall'India (paese in cui le vacche sono sacre) hanno seguito con angoscia la vicenda.