L’appuntamento, inizialmente previsto per il 3 marzo scorso ma rimandato a causa delle avverse condizioni meteorologiche, è organizzato dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna in collaborazione con il Consorzio agrario di Parma.
Circa una quarantina gli animali che parteciperanno all’Asta, in parte di razza Frisona e in parte di razza Bruna. Si tratta di bovine figlie di riproduttori inseriti nel circuito della fecondazione artificiale nazionale e alimentate esclusivamente con mangimi ogm free.
Il bestiame precedentemente selezionato dai tecnici Araer arriverà alla Stalla ex Centro tori venerdì 9 marzo e sarà sottoposto a tutti i controlli necessari per verificare il rispetto dei requisiti stabiliti per partecipare all’Asta.
Per le bovine in lattazione è inoltre prevista l’analisi del latte che non dovrà superare la soglia di 300mila cellule somatiche.
“Il sistema allevatori è al centro di un progetto evolutivo finalizzato al miglioramento della sostenibilità e della competitività del comparto zootecnico – afferma il presidente Araer, Maurizio Garlappi –. Un progetto che Araer sta portando avanti da tempo attraverso il miglioramento genetico e la grande attenzione ai controlli funzionali effettuati dai tecnici dell’Associazione. Aspetti che sono parte integrante di uno scenario in cui la sanità, il benessere animale, la sicurezza alimentare, la zootecnia di precisione, la tracciabilità delle produzioni, la formazione degli allevatori e la gestione economica dell’azienda rappresentano la scommessa per il futuro”.
“Lo slittamento di una settimana dell’Asta prevista inizialmente per il 3 marzo – gli fa eco Giorgio Grenzi, presidente del Consorzio agrario di Parma – deve essere considerato di buon auspicio. La siccità che nell’inverno e soprattutto nell’estate del 2017 ha provocato così tanti danni al comparto agricolo, fortunatamente quest’anno sembra proprio che non si ripeterà perché le abbondanti piogge e le copiose nevicate che hanno caratterizzato l’inverno ormai agli sgoccioli hanno favorito il riempimento dei bacini idrici così importanti per la nostra agricoltura e per le nostre aziende zootecniche. Mai come in queste settimane l’antico adagio sotto la neve il pane si conferma come una verità sempre attuale”.
Gli organizzatori, che hanno già tastato il polso degli allevatori, ne prevedono una massiccia partecipazione non solo di quelli provenienti dalla provincia di Parma, ma anche dai territori limitrofi inseriti all’interno del Comprensorio del Parmigiano Reggiano, vale a dire le province di Reggio Emilia, Modena, e parte di quelle di Bologna e Mantova.
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Fonte: Araer - Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna