Parte il pegno rotativo in Sardegna, una delle prime regioni in Italia a dare attuazione al decreto interministeriale del luglio scorso.
Decisivo l'ultimo incontro fra Regione Sardegna, Abi, associazioni di categoria, Consorzi Fidi e Consorzio di tutela del Pecorino romano che ha definito i dettagli tecnici che rendono operativo lo strumento destinato a supportare il credito delle aziende operanti nella trasformazione del latte ovino, in particolare quelle impegnate nella produzione di Pecorino romano.
 
Il pegno rotativo è una forma di garanzia sul formaggio a media e lunga stagionatura: i prodotti che hanno raggiunto almeno cinque mesi di stagionatura possono essere destinati a garanzia di linee di credito da concedere per la riqualificazione di finanziamenti in scadenza e per la concessione di prestiti di campagna.
 
Particolarità importante dello strumento è il fatto che ciascuna azienda, laddove abbia nei suoi magazzini lo spazio necessario, manterrà il proprio prodotto seppure dato in pegno. In caso contrario potrà collocarlo in magazzini individuati congiuntamente da tutti i soggetti rappresentati al tavolo.
 
L'incontro di qualche giorno fa chiude un percorso avviato a settembre, nel quale la Regione ha svolto il ruolo di facilitatore per la definizione degli aspetti tecnici che permetteranno nei prossimi giorni la stipula del protocollo d'intesa tra le parti.
 
"Col pegno rotativo si fa un importantissimo passo avanti verso la razionalizzazione della filiera del Pecorino romano, introducendo in Sardegna un sistema di garanzia finora assente che consente di facilitare i rapporti fra il mondo bancario e i trasformatori del latte ovino", afferma l'assessore della Programmazione Raffaele Paci.
 
"Da parte nostra, per garantire il giusto equilibrio tra tutte le componenti, continueremo a seguire con la massima attenzione tutti i problemi relativi alla filiera lattiero casearia che ci vede già operativi con una serie di importanti e innovativi strumenticonclude Paci.