Coldiretti Sardegna, vista la gravissima situazione che attraversa il settore ovicaprino sardo, con il latte di pecora pagato sotto i 60 centesimi al litro, e la grave crisi dell'intero comparto agricolo, ha annunciato ieri, 12 gennaio 2017, l'avvio della mobilitazione.
 
"Dopo aver percorso tutte le vie possibili diplomatiche e di mediazione, e riscontrato il perdurare delle stesse criticità che stanno mandando sul lastrico le migliaia di aziende agricole sarde, il Consiglio di Coldiretti Sardegna ha deliberato di indire una manifestazione di piazza che si terrà presumibilmente a Cagliari entro la fine del mese di gennaio" è scritto in un comunicato stampa dell'organizzazione agricola regionale.
 
La data, le modalità della manifestazione e la piattaforma rivendicativa completa sarà illustrata dai dirigenti di Coldiretti Sardegna lunedì 16 gennaio 2017 a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa che si terrà in mattinata nella sede dell'organizzazione.
 
"Prendiamo atto - dicono da Coldiretti Sardegna - che da circa un anno abbiamo denunciato il bluff della sovrapproduzione del latte ovino che a settembre, con i dati definitivi di produzione, si sono rivelati tali".
 
"Annunci sbagliati che hanno danneggiato pesantemente il mercato - rimarca la nota di Coldiretti Sardegna - con a perdita di circa 150 milioni di euro a livello di filiera, il crollo del prezzo del Pecorino romano prima e del latte ovino poi".
 
Coldiretti, nel ricordare come tale situazione sia frutto "dell'assenza di una seria programmazione produttiva da parte del mondo della trasformazione" e che, al tempo stesso, "i pastori, che non hanno munto un litro di latte in più, oggi sono gli unici a pagare questa crisi", anticipa nella nota le rimostranze dei pastori e degli agricoltori sardi.
 
A cominciare dai ritardi con quali vengono pagati i premi comunitari, penalizzando la vita delle imprese, con l'ente pagatore regionale che resta ancora "un miraggio" fino alla "falsa partenza" del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.
 
Un cahier de doléances  che comprende anche la grande incertezza che si riscontra nei costi dell'acqua ad uso irriguo e i danni della fauna selvatica che continua a imperversare indisturbata.