Gli allevatori in affanno per pagare i debiti con le banche possono tirare un sospiro di sollievo. In loro aiuto arriva il “Fondo latte”. Ma condizione indispensabile è l'essere in regola con le norme sulle quote latte, altrimenti non se ne fa nulla. Ne dà informazione il ministero per le Politiche agricole ricordando che l'intervento è orientato a favorire la ripresa economica delle imprese del settore.
Un risultato ottenibile con la moratoria dei debiti bancari erogando finanziamenti destinati al consolidamento delle passività o anche delle rate di finanziamenti già contratti.

Oggetto di intervento potranno essere le rate di finanziamenti in maturazione nei 18 mesi successivi alla domanda come pure le rate scadute e non pagate da non più di 90 giorni.
Per debiti commerciali a breve, documentati da fatture già ricevute e non pagate, si potrà accedere a finanziamenti bancari a lungo termine.

Le altre agevolazioni
Sono previste anche altre agevolazioni, i cui dettagli sono descritti sul sito di Ismea sul cui “Fondo di credito” sono resi disponibili 20 milioni di euro per finanziamenti destinati agli investimenti.
Altro strumento per favorire gli investimenti attraverso il credito bancario è il “Fondo di garanzia”, a copertura sino al 70% della cifra messa a disposizione dall'istituto di credito.

Va ricordato che tutti i costi degli interessi passivi sui prestiti e dell'eventuale garanzia prestata da Ismea saranno sostenuti dallo Stato, che a questo fine mette a disposizione 23 milioni di euro, sino al limite di 15mila euro per azienda o alla quota di “de minimis” non ancora utilizzata.

Come si fa
Per ottenere queste agevolazioni è sufficiente compilare la domanda attraverso il portale predisposto da Ismea. Ricordiamo che in caso di primo accesso è necessario accreditarsi, indicando fra l'altro un recapito di posta elettronica certificata (Pec).
Ovviamente si può ricorrere all'aiuto di un professionista al quale affidare la propria delega. La risposta non si farà attendere ed entro 15 giorni Ismea comunicherà all'interessato ed alla banca di competenza l'esito dell'istruttoria.
In caso di risposta positiva il finanziamento potrà avvenire in tempi altrettanto rapidi.

Ismea rammenta inoltre che le imprese possono chiedere la sospensione per dodici mesi del debito contratto con le banche che hanno aderito all'intesa fra Abi (l'Associazione della banche italiane) e Mipaaf. Sospensione che potrebbe salire a due anni se andranno in porto le trattative in corso con alcuni istituti di credito.