Invece, il presidente ed il vicepresidente, saranno nominati nel corso del primo consiglio che è in programma dopo Pasqua e resteranno in carica per tre anni.
“C’è un nuovo consiglio direttivo, con il 25% di presenze nuove, significativo del ricambio a livello amministrativo” commenta il presidente Alberto Gandolfi. “Io ho concluso un’esperienza che ritengo positiva, dopo vent’anni da consigliere e sei anni alla guida della più importante Apa d’Italia. Lascio per altri impegni”.
“Ho fatto tutto il possibile e ho dato tutto quello che si poteva dare; ho sempre operato per la crescita dell’associazione - prosegue Gandolfi - lasciando un’eredità di sei bilanci chiusi sempre in attivo, con risorse accantonate per aiutare ad affrontare ulteriori criticità che potrebbero affacciarsi nel mondo zootecnico e con nuovi servizi avviati, ma anche con un numero superiore di associati e di animali controllati ed iscritti al Libro genealogico”.
Nessuna anticipazione sul successore. “Sono assolutamente convinto - assicura Gandolfi - che dopo di me avremo un altro presidente all’altezza delle sfide che il mondo dell’allevamento dovrà affrontare”.
Fra i nuovi servizi per gli allevatori concretizzati nel secondo mandato di Alberto Gandolfi, la creazione della Banca dati del Dna a livello provinciale, per conoscere e valorizzare un percorso verso il miglioramento genetico dei bovini da latte; il rafforzamento delle mostre bovine della Millenaria e del Bovimac; il coinvolgimento dei giovani allevatori, ma anche degli studenti degli istituti agrari del territorio ed all’Università di Parma, realtà con le quali l’Assoallevatori di Mantova ha stipulato convenzioni operative per scambi di formazione e di crescita, ma anche le iniziative rivolte ai giovanissimi, come forma di educazione verso l’agricoltura e la zootecnia.
Inoltre nell’ultimo triennio, sono stati rafforzati gli aspetti legati alla salute ed al benessere animale, consapevoli che la sfida della competitività delle stalle passa anche da tali aspetti. Su questi elementi è stato realizzato un progetto di ricerca sui soggetti immuni-tolleranti alla Bvd e sono stati organizzati numerosi corsi di formazione per la fecondazione artificiale, seguiti da un centinaio di giovani.
Fra i primi in Italia, sono stati messi a disposizione degli associati servizi innovativi per la lotta alla piralide del mais, attraverso droni che hanno riscontrato un interesse sempre maggiore.
L’Associazione mantovana allevatori ha rafforzato anche la missione internazionale, con visite alle più importanti rassegne zootecniche ed agli allevamenti più all’avanguardia.