In Sardegna, in particolare, il 2015 ha registrato il prezzo del latte ovino a livelli da record, con la piazza di Cagliari costantemente attestata ad un euro al litro. Ed è del tutto evidente che questo fenomeno è legato alla valorizzazione del prodotto trasformato: il formaggio.
Ecco i dati pubblicati dalla Laore e dall'Ismea. Il prezzo del Pecorino Romano da esportazione franco caseificio nella cinquantaduesima settimana del 2015, fine dicembre, si è attestato nei suoi valori massimi tra i 9 euro al chilogrammo della piazza di Macomer ed i 9,50 di Cagliari, mettendo a segno una crescita media del prezzo sulla stessa settimana dell’anno precedente oscillante – rispettivamente - tra il +4,07% ed il +4,55%.
Il prezzo massimo che cresce di più si registra a Sassari, che con 9,30 euro fa registrare un incremento del 6,47% sulla stessa settimana del 2014. Sempre a Sassari, il Pecorino Romano con destinazione Italia franco caseificio nella cinquantaduesima settimana del 2015 si è attestato nei suoi valori massimi a 9,30 euro, con un incremento 6,47% sulla stessa ottava del 2014.
Il prezzo del latte di pecora nel 2015, durante la campagna produttiva sarda, si è sempre mantenuto più alto rispetto alla campagna precedente. Sulla piazza di Cagliari il prezzo rilevato, iva inclusa e franco azienda, da febbraio ad agosto è sempre stato di un euro al litro, il 16,96% in più rispetto alla campagna 2014.
Sulla piazza di Sassari, con prezzi oscillanti nell’arco della campagna tra euro 0,85 ed un euro al litro, il latte di pecora si è apprezzato del 17,47% rispetto al 2014.
Risultati incoraggianti, che ora la Sardegna deve consolidare per rinsaldare i legami di filiera, agendo non solo sul monitoraggio dei prezzi, sui disciplinari di produzione di Sardo e Romano e sulle politiche di internazionalizzazione. Ma anche utilizzando il nuovo strumento dell’interprofessione targato Ue.