In base alle risposte dei visitatori del sito, è emerso dunque l’interesse verso il cosiddetto "skin-pack" (una confezione sottovuoto coperta con uno strato di film trasparente che aderisce alla vaschetta e facilita gli acquisti d’impulso), modello lanciato nei Paesi anglosassoni e del Nord Europa e già comunque presente anche in Italia. L’iniziativa si prefiggeva lo scopo di indagare la percezione degli operatori di settore in merito ad un’esperienza attivata nel Regno Unito (Waitrose®), a servizio della valorizzazione dell’alto di gamma.
Il sondaggio ha evidenziato che, per il 56 per cento degli utenti, la carne proposta in skin-pack trasparente è considerata distintiva rispetto al resto delle referenze carnee vendute confezionate all’interno del punto vendita. Tuttavia, il 66 per cento dei rispondenti non ritiene che lo skin-pack giustifichi costi di acquisto superiori o comunque un posizionamento premium. Inoltre, rispetto alle informazioni presenti sul packaging spicca l’importanza riservata alla data di scadenza (50 per cento) e alle modalità di cottura (26 per cento). Molto meno attrattive altre informazioni, come la quantità del prodotto espresso in numero di porzioni (9 per cento), l’indicazione di ricette per cucinare la carne acquistata e i valori nutrizionali (6 per cento).
Quello sul packaging è il secondo sondaggio online realizzato sul sito di Eurocarne, dopo quello sull’etichettatura. Sono strumenti che non vogliono assurgere a validità scientifica, ma hanno l’obiettivo di individuare le percezioni di consumatori e operatori del settore e di fornire alla filiera driver utili per la crescita del comparto e dei consumi di carne. A sostegno di un consumo consapevole della carne, nell’ottica di una rinnovata sostenibilità della filiera, Eurocarne presenterà nel corso della prossima edizione di maggio (la numero 26), insieme ad Sg Marketing, un’analisi quanti-qualitativa consumer con l’obiettivo di individuare efficaci modalità di gestione e valorizzazione del reparto carni nella distribuzione moderna alla luce delle esigenze e dei cambiamenti nei consumi alimentari emersi.
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Fonte: VeronaFiere