Anticipare la possibilità di spandere liquami nelle aree vulnerabili ai nitrati, questa la richiesta portata avanti dalla Coldiretti di Piacenza, che nelle ultime settimane si è mossa per mezzo del presidente Luigi Bisi, per avviare il provvedimento a favore degli agricoltori piacentini che ad oggi non possono spandere i liquami su aree vulnerabili fino al prossimo 8 febbraio, come previsto dalla determina regionale dello scorso ottobre.

Un provvedimento atteso dalle oltre 200 aziende di tutta la provincia che non hanno potuto usufruire dello slittamento del periodo di divieto di spandimento per i liquami disposto dalla determina, a causa delle continuative ed insistenti precipitazioni che si sono abbattute sul territorio provinciale e si trovano dunque in una situazione complicata per la gestione dei reflui zootecnici.

Una situazione critica che si è poi aggravata dal fatto che le forti piogge hanno contribuito all’innalzamento del contenuto degli effluenti nelle vasche di stoccaggio facendole arrivare al limite della loro potenzialità di contenimento. Queste le motivazioni che, dati alla mano, il presidente Bisi ha portato all’assessore regionale all’Ambiente, la piacentina Paola Gazzolo che si è dimostrata sensibile alle esigenze della categoria agricola e aperta al dialogo, per richiedere un provvedimento a favore delle aziende sulle quali già grava un bilancio difficile.

Grazie all’intervento dei consiglieri provinciali Luca Quintavalla, con delega all’Ambiente e Alessandro Piva, con delega all’Agricoltura - ha dichiarato il presidente Bisi - che insieme ai funzionari degli uffici preposti hanno avuto un ruolo importante, siamo riusciti a fare un gioco di squadra che comprendesse diversi livelli amministrativi, dalla Provincia alla Regione per arrivare ad un dialogo sulla questione ed ipotizzare un’anticipazione della possibilità di spandere dall’1 di febbraio”.

Lo scopo di questo gioco di squadra - ha proseguito Bisi - è quello di compiere un passo importante per molte aziende e costituire un esempio di buona politica e buona rappresentanza funzionale al lavoro e che risolva i problemi abbandonando ideologie ed utilizzando il buon senso e la logica. Ed è proprio con questo spirito e attraverso la concertazione su più livelli che è auspicabile attivare un tavolo di confronto tra la rappresentanza sindacale e la Regione per valutare un’eventuale revisione delle norme al fine di renderle maggiormente flessibili rispetto agli eventi climatici senza compromettere la tutela dell’ambiente”.