Anziché accogliere con soddisfazione la riapertura del mercato statunitense alle importazioni della sola carne bovina irlandese, la Commissione Ue dovrebbe prendere atto del fallimento di una politica unica sull’export dell’Unione europea e della sua inadeguatezza nel dare ai Paesi terzi garanzie sufficienti e standard unici per l’apertura delle esportazioni dai diversi Stati membri”.

E' quanto ha dichiarato il direttore di Assocarni François Tomei in merito alla soddisfazione espressa dalla Commissione europea sulla riapertura del mercato della carne bovina irlandese da parte degli Stati Uniti d’America, che privilegiano in tal modo un Paese come l’Irlanda, con rischio Bse "controllato", anziché l’Italia che, dichiarata a livello internazionale indenne dalla malattia già nel maggio del 2013 (rischio Bse "trascurabile"), aspetta da mesi una risposta dagli Usa sul proprio dossier.

Ovviamente dobbiamo essere anche in grado, come Italia, di saper fare autocritica - conclude Tomei - Risulta inutile che il Governo al massimo livello trovi risorse per promuovere il food and beverage italiano nel mondo se poi le amministrazioni competenti non riescono a lavorare in maniera efficace sulla rimozione di quelle barriere non tariffarie che impediscono ai nostri prodotti di arrivare sui mercati che li richiedono!"