Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, si è espresso così durante l'Assemblea generale dei produttori svoltasi oggi a Desenzano del Garda in cui sono stati illustrati, alla presenza del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, e degli assessori regionali della Lombardia, Gianni Fava e Viviana Beccalossi, i dati riguardanti il 2013 e le strategie del futuro.
Sottolineando come lo scorso anno le esportazioni di Grana Padano siano complessivamente cresciute del 6,5%, con 1.519.464 forme vendute nel mondo, il presidente Baldrighi ha evidenziato “l’importanza di prepararsi nel migliore dei modi a un evento come l’Expo, caratterizzato proprio dai temi dell’alimentazione e del cibo”.
Durante l’Assemblea sono stati resi noti i dati dell’export 2013: la Germania è leader con un incremento del 9,5% degli acquisti per un totale di 360.000 forme. Seguono gli Stati Uniti, con un +4,5% e 150.000 forme destinate oltre oceano. Performances importanti anche per Austria (+11% con oltre 50.000 forme) e Spagna (+10% con 45.500 forme).
“Il 2013 è stato un anno particolare – spiega Stefano Berni, direttore generale del Consorzio – dove abbiamo smaltito i danni provocati dal sisma del 2012 che ancora oggi si fa sentire e che ci vede tutt’ora impegnati nella gestione delle forme danneggiate. Un anno che ci ha visti impegnati in un duro lavoro per sensibilizzare la collettività e le Istituzioni sulla gravità della situazione. Istituzioni, Parlamento, Ue, e soprattutto Regione Lombardia, si sono dimostrati da subito disponibili, pronti e generosi, erogando fondi complessivi per quasi 9 milioni di euro. A loro il nostro più sentito ringraziamento. In generale – conclude Berni - nel 2013 la produzione complessiva di Grana Padano è stata di 4.565.00 forme che si conferma leader dei formaggi duri tipici italiani. Un primato che deve stimolarci a fare ancora di più. Vietato dunque abbassare la guardia contro le scimmiottature e le contraffazioni italiane e internazionali che penalizzano in maniera pesante i consumatori, il made in Italy e le aziende produttrici. Un danno economico che solo per il Grana Padano vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia”.
La geografia produttiva del Grana Padano vede ai vertici la provincia di Mantova con 29 caseifici e il 29,09% del totale annuo. Subito dopo c’è Brescia con 28 caseifici e il 20,62% della produzione, quindi Cremona con 9 caseifici e il 16,29%. Complessivamente poi il Veneto raggruppa 26 caseifici per un totale produttivo annuo del 18%, mentre Piacenza si attesta all’11,32% con 22 caseifici.
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