Impennata del prezzo all'origine dei conigli che alla fine di marzo hanno raggiunto quota 1,70 euro al chilogrammo, con un incremento del 6% rispetto alla settimana precedente. È lo stesso prezzo che gli allevatori percepivano nel 2012, ma è assai distante da quello dello scorso anno, quando i prezzi si collocavano a fine marzo a circa 2 euro al chilogrammo. Ci si augura che questa inversione di tendenza possa continuare, recuperando così il brusco crollo delle quotazioni che si è verificato da inizio anno sino ad oggi. Ma bisognerà fare i conti con l'aumento delle importazioni registrato dalla Cun (Commissione unica nazionale conigli) e puntualmente riportato da Ismea, con le inevitabili ripercussioni sulle tendenze di mercato, previste in flessione del 14%.

Il piano c'è, ma nel cassetto
La crisi del settore è dunque tutt'altro che superata e torna di attualità l'attuazione del piano di interventi per il settore che attende di essere tradotto in pratica da quattro anni. La denuncia viene dal presidente di Anlac (Associazione nazionale liberi allevatori di conigli), Saverio De Bonis, che ripercorre le tappe degli interventi rimasti nel cassetto. “La crisi del comparto cunicolo - ricorda De Bonis - è stata oggetto di attenzione del Parlamento nella precedente legislatura con due risoluzioni (risoluzione unitaria n. 8-00141 del 27 luglio 2011 della Commissione agricoltura della Camera e risoluzione n. 7-00025 del 6 maggio 2009 della Commissione agricoltura del Senato), a seguito delle quali, il 29 aprile 2010, in sede di Conferenza Stato-regioni, è stato sancito un accordo su un “Piano di interventi per il settore cunicolo”, con l'obiettivo di offrire una risposta organica alla crisi di redditività.”

Un appello al Governo
Ora è salutata con soddisfazione la nuova risoluzione, prima firmataria Chiara Gagnarli (M5S) e Maria Antezza (PD), che la Camera ha approvato e che impegna l'esecutivo a dare piena attuazione al piano di interventi per il settore cunicolo. Sino ad ora nessuna delle misure previste dal Piano, approvato il 29 aprile 2010, fatta salva la costituzione della Cun, è stata realizzata nei tempi previsti.
Oggi il Governo recepisce un nuovo impegno - conclude il presidente dell’ Anlac - e questa volta auspichiamo più serietà nel far fronte a quanto indicato nella Risoluzione, ma ormai i danni all’ economia nazionale per la mancata attuazione del piano sono già stati provocati.