Il nostro primo referente era e rimane il consumatore”.
Un concetto chiaro e preciso quello espresso da Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Campana Dop, nel corso di un incontro con le principali associazioni che operano a difesa del diritti dei consumatori.
Obiettivo dell'incontro è quello di avviare un’operazione per fornire al pubblico un quadro reale e trasparente sul prodotto.

Abbiamo contattato le principali associazioni che lavorano per la difesa dei diritti dei consumatori – ha spiegato Antonio Lucisano, direttore del Consorzio – e chiesto loro di procedere con una serie di acquisti random dei nostri prodotti. E saranno sempre queste associazioni a consegnarli direttamente a un laboratorio di analisi tedesco riconosciuto a livello internazionale che provvederà a effettuare i più sofisticati test, proprio allo scopo di dimostrare l’assoluta salubrità delle nostre mozzarelle. La nostra è una sorta di sfida che si basa sulla certezza del lavoro capillare di controllo che svolgiamo tutti i giorni a tutela della qualità dei nostri prodotti e, di conseguenza, della salute dei cittadini”.

Positiva la risposta delle associazioni che hanno aderito all’iniziativa: Federconsumatori, Unione nazionale dei consumatori, Codici e Adusbef.

I risultati dell’operazione verranno resi noti al termine delle analisi svolte dal laboratorio Tuv Sud Gmbh di Siegen, in Germania.
La scelta di un laboratorio tedesco – ha concluso Lucisano – non è certamente dovuta a una scarsa considerazione di quelli nostrani che anzi, a mio parere, restano tra i migliori. Ci sembrava però giusto coinvolgere anche realtà straniere, soprattutto perché quello che sta accadendo evidentemente coinvolge anche i mercati esteri”.

L'iniziativa del Consorzio giunge in un momento delicato per l'agroalimentare del Sud: "Allarmismo e confusione stanno sconvolgendo il mercato dei principali prodotti del Sud, creando un effetto domino assolutamente preoccupante" ha commentato una nota del Consorzio di tutela.
 "Dichiarazioni di pentiti, titoli terroristici, voglia di sensazionalismo. Nessuno vuole negare la realtà dei fatti e girare la testa dall’altra parte ma occorre riportare tutto sul piano della verità. E la verità è che la Terra dei fuochi esiste ma i suoi effetti non toccano minimamente i prodotti dei territori circostanti mentre qui si sta asfaltando l’agricoltura dell’intera regione campana che invece continua a produrre straordinarie eccellenze”.