Un gruppo ben articolato
Significativa la presenza fra i firmatari dell’accordo di alcune fra le principali aziende di macellazione e trasformazione delle carni, un segnale importante di una nuova alleanza fra allevatori e industrie, troppo spesso schierati su fronti contrapposti. Non meno rilevante la partecipazione di importanti figure del credito e poi della Borsa merci telematica, che potrà favorire la massima trasparenza nelle fasi di definizione dei prezzi di mercato. Sotto il profilo della qualità un fattore di vantaggio verrà dalla provenienza dei ristalli, tutti italiani. Si interromperà così una “sudditanza” dalle importazioni di animali da ingrasso che da sempre vincola la produzione di carne bovina in Italia. Per raggiungere questo risultato nell’accordo di filiera sono state coinvolte alcune strutture associative del settore latte (Associazione produttori latte del Veneto, Intermizoo). L’alimentazione degli animali, altro fattore chiave nella determinazione della qualità del prodotto finale, sarà garantita dal Consorzio agrario Lombardo Veneto, anch’esso fra i firmatari dell’accordo di filiera promosso da Unicarve.
Manca poco
A completare il quadro manca solo la definitiva approvazione del piano carni nazionale, mentre è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il “Sistema qualità superiore nazionale zootecnica”, strumento che potrà dare impulso alle iniziative che la filiera delle carni bovine sta portando avanti.