"Non credo ci sia la possibilità che si proroghi il sistema delle quote latte oltre il termine stabilito. Ci sono alcuni ministri europei che hanno avanzato questa soluzione, ma il quadro complessivo non lascia pensare che si possa procedere oltre il 2015".

Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania, intervenendo al convegno dell'Associazione italiana allevatori, che si è tenuto oggi 10 luglio a Roma.

"La vitalità mostrata dalla produzione di Dop nel settore lattiero-caseario – ha aggiunto Catania – mi fa guardare con ottimismo al futuro. Un altro elemento positivo è la concentrazione della produzione e la riduzione della differenza di prezzo con i francesi. Dobbiamo anche fare in modo che si conservi nel Mezzogiorno quel poco di tessuto produttivo che è rimasto".

"Per quanto riguarda il settore della carne – ha aggiunto il ministro – la situazione è più complessa. Dobbiamo continuare a difendere le linee di produzione autoctone, e noto con soddisfazione che il mercato sta dando segnali chiari e incoraggianti, con una tendenza a remunerare correttamente le nostre razze. Pur essendo ridotti i numeri di questo segmento, dobbiamo presidiarlo. La vera sfida è riuscire ad aggiungere alle nostre linee da carne tra i 200 mila e i 300 mila vitelli da carne nati dalle nostre lattifere. In questo Aia può svolgere un ruolo fondamentale; anzi, senza di essa, un'operazione del genere non è fattibile".

Catania ha inoltre aggiunto: "Stiamo entrando nel vivo del negoziato per la riforma della Politica agricola comune. Il Governo sta rispondendo in termini positivi alla necessità di fare dell'agricoltura un tema centrale per il negoziato, soprattutto per quanto riguarda le prospettive di bilancio. Su questo aspetto sto lavorando fianco a fianco con il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero, capofila del dossier sul bilancio Ue, nel quale ho trovato molta attenzione e consapevolezza del fatto che la spesa agricola è virtuosa e va difesa". 

"Anche il premier Monti – ha concluso Catania – ha chiarito, a margine di un vertice a Bruxelles, che l'Italia vuole di più per il settore agricolo".