Contrordine, nelle uova c'è meno colesterolo di quanto si creda. Tanto che il dipartimento dell'agricoltura statunitense si è visto costretto a ricalcolare nelle linee guida all'alimentazione i livelli di colesterolo ritenuti presenti nelle uova. E' questa una delle novità alle quali sono arrivati i ricercatori statunitensi della North Carolina State University, i cui esiti sono stati pubblicati su “Poultry Science”. Ma le novità non si fermano qui. La ricerca ha anche messo in evidenza che le uova prodotte da galline allevate a terra hanno uguali caratteristiche nutritive rispetto alle uova ottenute da galline allevate in batteria e comunque alimentate con mangimi. Una conferma che mette sullo stesso piano queste due tipologie di allevamento alla vigilia del primo gennaio del 2012, quando scatterà l'obbligo deciso da Bruxelles di trasformare gli allevamenti di ovaiole dotandoli di gabbie più ampie oppure di rinunciare a queste per passare all'allevamento a terra. E' quanto prevede il decreto legislativo 267/03 con il quale l'Italia ha recepito le norme comunitarie in materia di benessere delle galline ovaiole, argomento del quale Agronotizie si è più volte occupato. Assalzoo, l'associazione che riunisce le industrie mangimistiche, nel commentare i risultati della ricerca statunitense, ha tenuto a sottolineare l'equivalenza (almeno in termini nutrizionali) che si ha nelle uova prodotte negli allevamenti a terra (circa 2,5 miliardi di pezzi, il 20% della produzione italiana) rispetto a quelle ottenute negli allevamenti in batteria, che continuano ad essere la quota più significativa della nostra produzione che assomma a 12,8 miliardi di pezzi. Un settore, questo delle uova, fra i pochi della nostra zootecnia che possa vantare di aver raggiunto l'autosufficienza.

 

Mangimi e qualità

"Da questo studio - spiega Giordano Veronesi, presidente onorario di Assalzoo - emerge un dato di grande rilevanza che sfata il mito della negatività dell'allevamento avicolo e mette in evidenza la qualità di tutte le uova prodotte dal comparto avicolo italiano.” La ricerca statunitense, è il parere espresso da Assalzoo, conferma la validità dello schema alimentare basato sui mangimi, che per quanto riguarda l'Italia sono strettamente controllati e validati da complessi processi di controllo e in molti casi prodotti da aziende che rispettano il “Codex Assalzoo”, un insieme di regole che vanno oltre quelle stabilite dalla legge e che i mangimisti si sono imposti a maggiore garanzia della qualità e sicurezza dei prodotti di origine animale.

 

Il capitolo benessere

L'equivalenza nutrizionale delle uova prodotte nei due diversi sistemi di allevamento, a terra o in batteria, lascia comunque aperto il capitolo del benessere delle ovaiole che impone dal prossimo gennaio l'adeguamento degli impianti di allevamento. Agli allevatori potrebbe essere concessa una proroga (ma guai a chiamarla così, a Bruxelles potrebbero arrabbiarsi...), purché si impegnino a realizzare i cambiamenti necessari entro tempi certi. Dunque per le galline si prospettano tempi più “felici”, un benessere che non avrà a quanto pare influenza sulla qualità delle uova, ma che alleggerirà il portafoglio degli allevatori. Questo è certo.