“Integrazione economica dei produttori, coinvolgimento della distribuzione organizzata nella interprofessione, programmazione produttiva dei formaggi Dop. Sono queste le richieste che la cooperazione agroalimentare italiana ha avanzato all’Europa nell’ambito della discussione sul Pacchetto latte”.

Lo ha dichiarato Maurizio Gardini, presidente di Fedagri Confcooperative nel corso del convegno “Crescere nel mondo, aumentare la redditività, sviluppare l'occupazione”, promosso dai sindacati agricoli Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil a Cremona.

“Il settore lattiero caseario - afferma Gardini - vive una fase delicatissima di transizione verso la completa liberalizzazione della produzione (confermata per il 1 aprile 2015), in un mercato caratterizzato da un’elevata volatilità strutturale e che andrebbe ridisegnato a partire dal rafforzamento del potere contrattuale dei produttori agricoli e del loro reddito”.

“Sotto questo aspetto - aggiunge Gardini - riteniamo finora deludente la proposta di regolamento della Commissione Ue presentata a dicembre 2010 (il cosiddetto Pacchetto latte) e, di raccordo con le altre centrali cooperative agricole, abbiamo lavorato a tre emendamenti che proporremo ai competenti organi comunitari”. 

“Occorre modificare il testo comunitario - continua Gardini -  con misure che affidino alle Organizzazioni di produttori un ruolo preminente nella gestione di vere e proprie politiche di filiera, per riequilibrare i rapporti sul mercato con la Gdo, da integrare con la garanzia di una adeguata responsabilizzazione e coinvolgimento della distribuzione organizzata nella interpofessione, al fine di definire strategie condivise di sviluppo con condizioni contrattuali che assicurino un’equa ripartizione del reddito tra le componenti della filiera”. 

“Opportuno - aggiunge Gardini - sarebbe inoltre inserire la programmazione produttiva dei formaggi Dop che, necessitando di periodi di “affinamento” di diversi mesi, sono più esposti alle oscillazioni del mercato. Questo strumento è di primaria importanza anche per il nostro Paese, leader nella produzione dei formaggi di qualità con 43 denominazioni (42 Dop e una Igp), pari al 23% della produzione lattiera nazionale”. 

“Se verranno introdotte queste modifiche - conclude Gardini - il Pacchetto latte può costituire uno strumento di reale crescita della nostra filiera produttiva ed economica, compreso il suo vastissimo indotto. Sarà pertanto fondamentale mantenere un’unità di proposta, per rafforzare le nostre istanze nel difficile negoziato attualmente in corso in sede di Parlamento europeo per l’approvazione del provvedimento”.