La sezione Suini dell’Associazione mantovana allevatori, al termine dell’incontro presieduto da Giulio Sereni, ha inviato un documento al ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan.

"La grave crisi che sta colpendo il settore suinicolo e l’incertezza sulle prossime modalità di classificazione delle cosce ci impongono una riflessione e ci spingono a richiamare l’attenzione del ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan – osserva Giulio Sereni, decano dei suinicoltori mantovani e presidente della sezione Suini dell’Ama - Il rischio, quanto mai concreto, è quello di perdere le nostre aziende e di consegnare la suinicoltura in mano alla soccida".

Uno scenario disastroso, che ha portato la sezione Suini dell’Associazione mantovana allevatori, all’incontro erano presenti anche: il direttore dell’Ama, Isalberto Badalotti, Lorenzo Fontanesi, presidente Opas e vicepresidente sezione Suini dell’Ama, Bruno Bompieri, Francesco Botti, Francesco Ronconi, Gianni Pagliari, Stefano Salvarani, a stilare un documento per il ministro Galan.

Fra le richieste poste all’attenzione del responsabile del Mipaaf, al primo punto vi è la richiesta di far slittare l’attuazione dei controlli da parte degli istituti di controllo sulle cosce destinate ai prosciutti Dop Ipq, Istituto Parma qualità e Ineq, Istituto nord est qualità, della classificazione delle cosce al 1° gennaio 2012, per consentire agli allevatori di modificare la genetica e di prevedere contratti ad hoc sulla base delle nuove modalità di valutazione; di poter conoscere la classificazione su scala Europ degli animali consegnati ai macelli, al fine di migliorare ulteriormente la qualità dei suini allevati; di predisporre un listino specifico in Borsa merci per i suini iscritti al Consorzio del suino pesante padano (Cspp).

Inoltre, la sezione Suini dell’Associazione mantovana allevatori condivide l’iniziativa lanciata nei giorni scorsi dalla sezione Suini dell’Associazione provinciale allevatori di Padova, con la quale si richiede un provvedimento di dismissione del numero dei posti scrofa e dei posti ingrasso, con un indennizzo per posto scrofa e posto-ingrasso.