C’è forte preoccupazione nel mondo della carne bovina per come evolverà la politica agricola della Ue. E da parte dell’Uniceb, l’unione degli importatori e commercianti di carni bovine, si guarda con particolare timore la proposta di accordo per la politica agricola comunitaria dei prossimi dieci anni presentato da Francia e Germania in questi giorni. Timore che cresce per l’assenza, in questo accordo, del nostro Paese. La nostra zootecnia non potrà resistere e soprattutto avere una qualche prospettiva se verrà applicato il criterio della regionalizzazione così come è nelle previsioni. Con la fissazione di un aiuto forfettario per ettaro, uguale in tutta l’Unione Europea, si ridurrà drasticamente la produzione di carne bovina in Italia ed il deficit del nostro consumo di carne bovina potrebbe raggiungere il 75-80%. Questo, in sintesi, il grido di allarme affidato ad una lettera aperta che il presidente di Uniceb, Renzo Fossato, ha indirizzato al ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan.

Il sistema dei premi ancora in vigore ma che terminerà nel 2013 – scrive Fossato nella lettera al ministro - ci ha permesso di continuare l’importazione, in primis dalla Francia, di giovani bovini da ingrasso, fattore che ha potuto limitare al 50% il deficit del nostro consumo di carne bovina. Occorrerà, quindi, sia pure con moltissime difficoltà e poche probabilità di riuscita, trovare un modus operandi tale da poter dare agli ingrassatori un aiuto particolare per poter continuare la loro già difficile attività

Nel concludere la sua “lettera-appello” il presidente dell’Uniceb chiede che Galan si renda artefice di un “miracolo” per salvare la nostra zootecnia da carne, che esclusa dall’accordo franco-tedesco e senza il sostegno degli altri Paesi membri che per la maggior parte hanno interessi diversi dal nostro, si troverà ad affrontare a Bruxelles una partita davvero difficile.