Il presidente dell'Uniceb Renzo Fossato critica la presa di posizione del presidente dell'Intercarnepro-Interprofessione della carne bovina, Fabiano Barbisan contro la riapertura dei negoziati di libero scambio con il Mercosur, che a suo avviso avrebbe un effetto devastante sulla zootecnia europea.
Fossato, nel chiedersi a nome di quale interprofessione Barbisan parli, domanda quale sia la sua conoscenza dei mercati, dei prezzi e della produzione di Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, i Paesi che compongono il Mercosur.
"Chi scrive il presente comunicato - precisa Fossato - frequenta da tanti anni il Sud America ed in particolare i quattro Paesi del Mercosur con lo scopo preciso di poter reperire ed importare via mare giovani bovini da ingrasso, tenendo i contatti con i ministri dell’agricoltura di tali Paesi, ottenendo dall’O.i.e. (maggio 2007) il riconoscimento ufficiale per lo stato brasiliano di Santa Catarina circa l’indennità da afta epizootica senza vaccinazione nonché, dopo circa due anni, il completamento del sistema di identificazione e registrazione di tutti i bovini presenti sul territorio di tale Stato”.
“Tanto per fare un esempio - continua Fossato - se come sembra probabile la Commissione europea dovesse concedere il suo benestare per l’importazione nella Unione europea di carne suina proveniente dallo Stato brasiliano di Santa Catarina, oggi non si potrebbe importare un kg di carne perché il prezzo 'devastante' attualmente in vigore in Brasile sarebbe superiore, al netto del trasporto e degli oneri doganali, a quello praticato nel nostro Paese. I risultati, nel caso di un accordo, sarebbero sicuramente meno catastrofici di quelli paventati dal sig. Barbisan che avrebbe fatto meglio, prima di parlare, ad esaminare in modo approfondito le nuove situazioni del nostro settore nei quattro Paesi del Mercosur. La mia organizzazione ha ospitato, in questi giorni, una piccola delegazione brasiliana, capitanata dal segretario di Stato per l’Agricoltura, dott. Barbieri, al quale ha rappresentato la necessità che almeno Brasile ed Uruguay presentino una richiesta alla Unione europea in merito alla possibilità di aprire un contingente annuale di almeno 50 mila giovani vitelli da ingrasso di peso non superiore a 300 kg, con oneri doganali pari a zero".
“Anche noi, egregio sig. Barbisan - conclude l'Uniceb - vogliamo proteggere il nostro misero 45-50% di auto approvvigionamento nel comparto delle carni bovine, cosa che facciamo da oltre 40 anni, e su questo punto chi scrive pensa di poter tranquillamente darle qualche suggerimento. rimango, ovviamente, a completa disposizione per esaminare e discutere il tema. Mi rimane - conclude Fossato - ancora un interrogativo da chiarire: è stata la metà brasiliana o la metà italiana della presidenza dell’Assocarni a manifestare una così grande preoccupazione per la riapertura dei negoziati Ue-Mercosur?".
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agrapress