L’Assocarni, ritenendo di essere stata citata in modo "improprio" nel recente comunicato della Uniceb ribadisce la propria contrarietà in merito ad alcuni aspetti "inaccettabili" del negoziato col Mercosur.

“L’Assocarni - spiega l’associazione - ha sempre operato, sin dalla sua fondazione, in rappresentanza ed a difesa dell'industria bovina italiana secondo regole e modalità tali da farla riconoscere come unica associazione di categoria italiana legittimata a rappresentare questo settore all'interno di Confindustria. Coerentemente con tale esclusivo ed incontestabile ruolo, Assocarni ha da sempre posto la tutela della filiera produttiva italiana quale priorità assoluta della sua attività”. 

“Pur facendo parte di Assocarni importanti operatori attivi nel settore dell'importazione - continua l’Associazione - tale attività, pur imprescindibile in un Paese che importa circa il 50% del suo fabbisogno, è stata difesa e sostenuta sempre e solo allorquando non in conflitto con la tutela della produzione bovina nazionale, da cui la sopravvivenza dell'industria di trasformazione del nostro Paese dipende. La netta presa di posizione dell'Interprofessione bovina italiana, di cui Assocarni fa parte, contro alcuni aspetti non condivisibili dell'accordo Mercosur attualmente in discussione, è l'ennesima ed ulteriore dimostrazione di tale coerenza associativa. Valore questo accettato e condiviso da chiunque scelga di far parte di Assocarni, anche perché - conclude Assocarni - vero elemento distintivo tra una effettiva associazione di categoria, quale è un'associazione appartenente al sistema Confindustria, ed altri organismi caratterizzati dalla rappresentanza molto più indefinita e dalla difesa di interessi molto più particolari”.