Il pollo, il tacchino e le uova si confermano al centro dell'alimentazione degli italiani.
Lo dicono i numeri relativi all'annata avicola 2008 diffusi dall'Unione nazionale dell'avicoltura. In aumento, infatti, la produzione e il consumo di carni avicole, rispettivamente del 4,5% e 4,7%.
I consumatori italiani si fidano pienamente delle carni avicole e ne apprezzano la qualità, la sicurezza e l'accessibilità in termini economici.
Il fatturato del settore ha raggiunto i 5.300 milioni di euro (3.850 milioni di euro per le carni e 1.450 milioni di euro per le uova).
'La ripresa del settore avicolo, consolidatasi nel corso 2007, è proseguita anche nel 2008', commenta Aldo Muraro, presidente dell'Una. 'Oggi l’avicoltura italiana raccoglie i frutti del lavoro svolto in difesa della qualità, della sicurezza e dell'economicità dei prodotti avicoli e i consumatori italiani lo confermano scegliendo i prodotti avicoli e rimettendoli al centro della loro alimentazione. Sicuramente, alcune iniziative come la campagna di informazione sulle carni avicole finanziata dall'Unione europea e dallo Stato italiano e realizzata dall'Una, iniziata ad ottobre 2007, ha svolto un ruolo importante nel consolidare la fiducia degli italiani verso l'eccellenza delle carni avicole italiane ed europee'.
Negativo, invece, il quadro sul fronte della redditività, specie per le carni di pollame. All'aumento dei costi di produzione, fortemente condizionati dall'impennata del prezzo delle materie prime cerealicole e della soia (che costituiscono oltre il 90% della razione alimentare del pollame), non ha corrisposto un analogo incremento dei prezzi, che risentono anche di un lieve squilibrio fra domanda e offerta.
 
Positive le previsioni per il 2009
Negli ultimi mesi del 2008, grazie all'abbondanza dei raccolti, sono calati i prezzi delle materie prime agricole. Anche se permangono le cause strutturali dell'aumento dei prezzi, la crescita della domanda mondiale di prodotti alimentari, il calo della produttività delle colture per uso alimentare - nei prossimi mesi potrebbe registrarsi un calo dei costi di produzione anche del pollame e delle uova. Considerato che, sulla scorta dei dati disponibili, le produzioni avicole nazionali dovrebbero assestarsi su valori molto prossimi a quelli del 2008, sembra ragionevole guardare con ottimismo al prossimo futuro.