“L’Unione Nazionale dell’Avicoltura esprime il massimo apprezzamento per la decisione, espressa questa mattina dal Sottosegretario Gian Paolo Patta, dei Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole, di mantenere in vigore l’obbligo dell’etichettatura dell’origine sulle carni di pollame, anche a costo di affrontare il complesso iter giudiziario comunitario”. E' questo il commento espresso da Aldo Muraro, presidente dell’Una, a seguito della riunione a Roma con i rappresentanti dei produttori avicoli e delle associazioni dei consumatori.
“Si tratta di una norma -ha spiegato Muraro- voluta sia dai produttori che dai consumatori, volontà ribadita da tutti nella riunione a Roma. Per noi produttori costituisce una garanzia di trasparenza nei confronti dei consumatori, che hanno il pieno diritto di conoscere la provenienza delle carni avicole che consumano, per poi decidere quali acquistare”.
“Gli avicoltori italiani -ha continuato il presidente dell'Una- godono la fama di produrre pollame di alta qualità. Questa capacità ci è riconosciuta anche in altri Paesi comunitari, dove le carni avicole a marchio italiano hanno conquistato quote interessanti di mercato. D’altra pare - ha concluso Muraro - continuiamo a non comprendere come la Commissione europea giustifichi questa gravissima incongruenza: perché sulle carni di pollame non è legittimo riportare la stessa indicazione di origine che l’Unione Europea ha reso obbligatoria per ogni singolo uovo a partire dal 1° gennaio 2004?”.