Come emerge dai dati contenuti nell’analisi trimestrale realizzata dalla Camera di commercio di Pavia insieme con Borsa merci telematica, i prezzi all’ingrosso del risone Carnaroli, dopo aver toccato a marzo un valore medio mensile di 731,25 euro/t hanno ceduto ad aprile il 5,4%, attestandosi sui 692 euro/t. Nonostante ciò le quotazioni risultano più che raddoppiate rispetto allo scorso anno: +127% ad aprile. Al contrario, il prezzo del risone Thaibonnet è sceso sui 244 euro/t (-3,9% rispetto a marzo), ai minimi dall’avvio della campagna risicola 2013/14 e su un livello inferiore di oltre 14 punti percentuali rispetto ad aprile2013.
Questa situazione dicotomica si riflette sulle semine dell’anno in corso. Le prime stime diffuse dall’Ente risi hanno indicato una forte crescita delle superfici destinate alle varietà dei gruppi Lunghi A (+20,6%), attualmente più remunerative, e un marcato calo per le varietà da esportazione del gruppo Lungo B (-21,6%).
Sul fronte del commercio estero, i dati sull’import di riso lavorato, relativi al primo bimestre dell’anno, hanno registrato un incremento su base annua del 51% (sia in volume che in valore). A trainare questa crescita sono stati ancora i volumi provenienti dalla Cambogia, sestuplicati nell’arco di dodici mesi. Crescita anno su anno si è riscontrata anche per i volumi (+10,3%) e i valori (+41,3%) delle importazioni di riso semigreggio, trainati dall’import da India e Pakistan.
“Permane lo stato di preoccupazione – è il commento del presidente della Camera di commercio Giacomo de Ghislanzoni Cardoli – legato alla futura Pac e alla certa contrazione di sussidi alla risicoltura decisi dalla Comunità europea. Un contesto non certo favorevole alla risicoltura italiana, e quindi pavese, che da sempre svolge un ruolo essenziale nella difesa dell’ambiente e nella produzione di qualità”.
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