L’aumento è dovuto agli arrivi dall’estero dei cereali in granella: grano duro (+366.000 tonnellate, di cui +148.000 t dal Canada, +65.000 t dalla Francia e +59.000 dagli Usa); grano tenero (+122.000 tonnellate: +107.000 dai Paesi della Ue tra i quali Austria, Ungheria, Germania e Romania, e +15.000 t. dai Paesi terzi, in particolare Usa e Canada); mais (+117.000 tonn.: +127.000 tonn. dai Paesi comunitari tra i quali Ungheria e Romania, e -10.000 t dai Paesi terzi). Nel settore dei semi oleosi si registra invece una riduzione delle importazioni di 42.000 tonnellate (-33.000 t di semi di soia), mentre nelle farine proteiche la riduzione è di 18.500 tonn. (-26.100 t di farina di girasole e +5.200 t di farina di colza). Complessivamente gli arrivi dall’estero di riso (considerato risone, riso semigreggio e riso lavorato) aumentano di circa 4.200 tonnellate (+26,2%) rispetto al 2013.
Le esportazioni dall’Italia nel settore cerealicolo nei primi due mesi del 2014 sono risultate in diminuzione di 23.000 tonnellate rispetto all’anno precedente, passando da 704.000 a 681.000 tonnellate (-3,3%). La riduzione è dovuta ai cereali in granella (-23.600 tonnellate, soprattutto grano duro), alla semola di grano duro (-5.000 tonnellate) e al riso (-3.500 t considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e lavorato). In leggero calo anche le paste alimentari (-1.900 tonnellate, di cui -5.400 t verso i Paesi Ue e +3.500 t vero i Paesi terzi). Risultano invece in aumento le vendite all’estero dei prodotti trasformati dei cereali (+11.500 t).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore hanno comportato nei primi due mesi del 2014 un esborso di valuta pari a 896,6 milioni di euro (860,4 nel 2013) e introiti per 511,2 milioni di euro (528,4 nel 2013). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -385,4 milioni di euro, contro -332,0 milioni di euro nel 2013.
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti