I modelli previsionali confermano oggi una nuova parentesi instabile che porterà un break sostanziale tra il 16 e il 20 luglio, proprio in concomitanza del giro di boa estivo. Poche novità quindi all’orizzonte, con la dinamicità sempre dietro l’angolo pronta ad intervenire ad ogni tentativo d’espansione dell’alta pressione.
A farne maggiormente i conti sembrano però le regioni settentrionali, spesso alle prese con infiltrazioni fresche dal nord Europa, garanti di nuovi temporali ad evoluzione diurna; condizioni più stabili invece al Centro-Sud, saltuariamente sotto l’ala dell’anticiclone africano, che diverrà inoltre più pressante nel weekend, tra il 14 ed il 15 luglio.
 

Il punto della situazione 

Tirando le somme di giugno, è risultato uno dei più anomali di sempre soprattutto sotto il profilo precipitativo. Intensi fenomeni hanno difatti colpito molti paesi affacciati sul Mediterraneo, tra cui anche l'Italia, priva di una figura anticiclonica stabile molto presente invece sull'Europa nord-occidentale.
Anche se la sensazione più diffusa è quella di fresco, il profilo termico di giugno si delinea come uno dei più caldi di sempre, anche se non infuocato come alcuni degli ultimi anni.
Per la precisione giugno 2018 si classifica come il quindicesimo più caldo degli ultimi 200 anni, con un'anomalia di +1.68°C rispetto al trentennio 1971-2000, ma se lo confrontiamo con quello del 2017,  l'anomalia di è di +3.22°C: tutt’altra storia.
Quindi da dove viene l'impressione di aver vissuto un mese più autunnale che estivo? Sicuramente le precipitazioni, che hanno fatto segnare un più 124% a livello nazionale, con punte tra il 300 ed il 400% sulla regioni meridionali, le più colpite dai fenomeni. Anomalie meno marcate invece al Nord, che in talune aree s’è chiuso addirittura sotto la media.
 

Instabile al Nord 

Frequenti annuvolamenti ad evoluzione diurna associati a locali fenomeni a sfondo temporalesco interessano ancora il Settentrione, quando sulle restanti aree il quadro meteorologico è nel complesso stabile e soleggiato. Il contesto è comunque entro i ranghi stagionali e nonostante le infiltrazioni d'aria fresca in quota che sfiorano le regioni del Nord, le temperature si mantengono di qualche grado oltre le medie di riferimento.
L’instabilità principalmente pomeridiana è attivata da una depressione presente sul Centro Europa che, con il passare delle ore, andrà gradualmente ad indebolirsi favorendo la rimonta dell'anticiclone africano tra venerdì e sabato.
 

Evoluzione in breve dei prossimi 10 giorni 

Ancora per la giornata odierna le correnti instabili e più fresche interesseranno l’Italia settentrionale, ove avremo temporali sui rilievi alpini, prealpini ed appenninici, in possibile sconfinamento alle aree di pianura limitrofe. Non mancheranno forti colpi di vento, fenomeni intensi e locali grandinate, ma in un contesto generalmente estivo.
Come ricordato, l’indebolimento del vortice presente oltre alpe garantirà una temporanea estensione dell’alta pressione africana su gran parte della Penisola, indicativamente tra il 13 ed il 15 luglio, quando affronteremo una corposa fiammata. Le regioni più colpite risulteranno quelle centro-meridionali, direttamente investite dal flusso caldo, ove i termometri schizzeranno fino a 38°C lungo le valli e sulle aree interne, con punte di 40°C nelle piane lontane dal mare della Sardegna.



I modelli previsionali confermano però la rottura estiva che arriverà tra il 16 ed il 20 luglio. Particolarmente concorde con questa ipotesi l’elaborazione americana Gfs, che vede una cospicua area depressionaria carica d’aria fresca in discesa dai quadranti nord occidentali fin sull'Europa centro-meridionale. L’alta pressione delle Azzorre, l’eterna assente sulle nostre latitudini, coglierà l’occasione per andare a coprire l’Europa settentrionale, già alle prese con una siccità preoccupante.
 

Dopo il caldo, ancora temporali 

Una sensibile fiammata, ma con un anticiclone incapace quest’anno d’infliggere un attacco degno di nota. Così, diverse aree peninsulari si ritroveranno presto esposte alle infiltrazioni d'aria fresca dai quadranti occidentali con temporali in evoluzione soprattutto sulle Alpi, ma in sconfinamento anche alla Val Padana già da domenica. Gradualmente i fenomeni raggiungeranno il Centro Italia, soprattutto le zone appenniniche ed i versanti adriatici.
Il Sud e le due isole maggiori fronteggeranno invece le ultime ore roventi, prima di un netto calo termico che prenderà piede nella giornata di lunedì.
 

Break importante 

Il flusso delle correnti fredde innescherà importanti fenomeni temporaleschi che localmente garantiranno una flessione delle temperature anche di 10 gradi.
Il giro di boa stagionale ormai prossimo non porta quindi buone novità per il popolo vacanziero che vorrebbe giornate calde e cieli sereni da mattino a sera. Il clima non sarà però neanche autunnale, ma vedrà solo alcune parentesi vivacemente instabili, a tratti fresche, intervallate da ampi spazi sereni e temperature nel complesso entro le medie del periodo.

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