Aumentare le concimazioni azotate per favorire lo sviluppo fogliare, infatti, può facilmente provocare un eccesso di nitrati nelle foglie, anche oltre la soglia di legge che ne consente la commercializzazione. Ciò è dovuto sia alle basse temperature sia alla luce giornaliera più ridotta nel periodo invernale, che causa un’attività più stentata di quegli enzimi del metabolismo azotato (Nitrato-reduttasi, Nitrito-reduttasi, GS e Gogat), responsabili della trasformazione dell’azoto assorbito in amminoacidi. La legge, attraverso il Reg. Ce 1258/2011 (e successive modifiche), pone dei limiti più alti durante la stagione invernale di nitrati accumulati in foglia ma, spesso, è molto facile che questi vengano superati vanificando, così, la possibilità di commercializzare la produzione ottenuta.
Negli ultimi anni, i risultati delle prove svolte dal servizio agronomico di Ilsa su lattuga, spinacio, rucola, hanno evidenziato un risultato univoco: l’impiego dell’idrolizzato enzimatico di Fabaceae permette di ridurre notevolmente la quantità di nitrati in foglia, a parità di concimazione al terreno. Questo biostimolante unico e innovativo, di origine completamente vegetale, permette, infatti, di stimolare positivamente l’attività degli enzimi coinvolti nel metabolismo del carbonio e dell’azoto, con il risultato che, a parità di gestione agronomica, le piante trattate per via fogliare con l’idrolizzato enzimatico di Fabaceae producono più biomassa fogliare e contengono meno nitrati.
Ne danno conferma anche i tecnici responsabili della Società agricola Fresco Pensiero Ss, di Battipaglia (Sa), che hanno impiegato IlsaStim+, biostimolante a base di Idrolizzato enzimatico di Fabaceae, sulla loro rucola in serra. Tre applicazioni a 5 kg/ha per ciascun ciclo hanno evidenziato, in due tagli consecutivi, una quantità di nitrati in foglia nettamente inferiore, rilevati in occasione del secondo taglio.
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Fonte: Ilsa