Ha l'aspetto di una piccola vespa e viene dalla Cina la nuova minaccia per la castanicoltura regionale. Il suo nome è Dryocosmus kuriphilus, i primi esemplari sono stati trovati in questi giorni nell'appennino reggiano, nel comune di Carpineti.
C'è la massima allerta per questo ritrovamento, poiché la vespa cinese è tra i più dannosi parassiti del castagno: attacca le foglie e i germogli, sui quali provoca la formazione di caratteristiche galle (ingrossamenti di forma tondeggiante, di colore rosso-verde) che compromettono lo sviluppo delle piante e ne riducono la fruttificazione. Al contrario di altre regioni, fino ad ora l'insetto non era segnalato in Emilia-Romagna, anche se il rischio di una sua introduzione era alto, dal momento che ne era nota la presenza in Piemonte, Campania, Lazio e Toscana.
'E' fondamentale mettere in atto tutte le azioni che possono evitare la diffusione delle infestazioni – ha affermato l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni – la castanicoltura è per alcune aree del territorio regionale un'importante risorsa economica che va salvaguardata.'
Poiché le possibilità di lotta sono al momento limitate e non ci sono metodi efficaci per combattere chimicamente l'insetto, la prevenzione è l'unica arma possibile. Il Servizio fitosanitario regionale ha già avviato il monitoraggio nei vivai e negli impianti in produzione delle zone a rischio, con lo scopo di individuare eventuali infestazioni e mettere in atto le necessarie misure di eradicazione e contenimento. Si sta inoltre attivando per poter disporre in futuro di mezzi di lotta biologica, gli unici compatibili con una castanicoltura sostenibile. In questo periodo, il Servizio fitosanitario invita i castanicoltori a porre la massima attenzione nei propri impianti per ricercare sui germogli e sulle foglie eventuali sintomi delle infestazioni. Le parti colpite dove sono presenti le galle dell'insetto dovranno essere rimosse e distrutte con il fuoco, prima che abbia inizio lo sfarfallamento degli adulti, a metà giugno. In caso di sospetta o accertata presenza del parassita ci si deve rivolgere al Servizio fitosanitario regionale (Bologna tel 051-4159111).
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Fonte: Ermes Agricoltura