Occupazione e zone rurali
Pochi giorni prima di Natale la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sull’occupazione nelle zone rurali con la quale spinge gli Stati membri ad utilizzare al meglio gli strumenti finanziari messi a disposizione per colmare il divario che divide le zone rurali da quelle urbane in materia di occupazione. Viene sottolineata la necessità di incoraggiare approcci multisettoriali, territoriali e basati su un metodo di cooperazione che vada oltre l’agricoltura, l’industria agroalimentare e l’agriturismo.
In sintesi sono queste le raccomandazioni della Commissione europea: mantenere e consolidare il processo di riforma della Pac, con un maggiore orientamento verso il mercato e la stabilizzazione dei redditi mediante la concessione di aiuti diretti.
Incoraggiare e sostenere la coltivazione di colture energetiche e lo sviluppo delle imprese che fanno uso di fonti di energia rinnovabili; in tal modo è possibile contribuire alla stabilizzazione dell’occupazione nelle zone rurali e apportare un sostanziale contributo alla promozione dello sviluppo sostenibile. In armonia con gli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale, gli Stati membri ricorrano ai programmi di sviluppo rurale per realizzare le priorità del trasferimento delle conoscenze,della modernizzazione, dell’innovazione e della qualità nella catena alimentare, degli investimenti nel capitale umano e, soprattutto,della creazione di opportunità occupazionali e di condizioni propizie alla crescita.
Fare ricorso a tutti gli strumenti comunitari disponibili per promuovere la crescita e l’occupazione nelle zone rurali. La rete di sviluppo rurale che sarà creata nell’ambito della programmazione 2007-2013 dovrà porsi, come tema centrale di lavoro nel 2008 la creazione di posti di lavoro nelle zone rurali.
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo “Occupazione nelle zone rurali: colmare il divario occupazionale”. COM(2006) 857 del 21 dicembre 2006.

Una sola OCM al posto di 21
E’ questa la proposta che la Commissione europea ha formulato lo scorso 18 dicembre per proseguire sulla strada della semplificazione della Politica agricola comune agevolando gli agricoltori e le amministrazioni. L’intenzione è quella di creare un’unica Organizzazione comune di mercato (Ocm) valida per tutti i prodotti agricoli, eliminando le 21 attualmente esistenti.
Verrebbe così notevolmente alleggerita la legislazione agricola comunitaria, aumentando nel contempo la trasparenza nel settore. Trattandosi di un miglioramento dell’applicazione della legislazione, aiuterebbe anche a raggiungere uno degli obiettivi di Lisbona, quello riguardante appunto il miglioramento della legislazione comunitaria.
La proposta prevede un unico regolamento comunitario composto da 198 articoli, in sostituzione degli attuali 41 regolamenti che complessivamente comprendono oltre 600 articoli. Con l’entrata in vigore del regolamento, prevista per il 2008, l’intera Pac sarà racchiusa in quattro sole normative principali: il regolamento sul regime di aiuto diretto, quello sullo sviluppo rurale, quello sul finanziamento della Pac ed appunto il regolamento sull’Ocm unica.
Proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce un’unica Ocm e su specifiche norme per alcuni prodotti agricoli COM(2006) 822 del 18 dicembre 2006.

Fonte: "Europa informa” n. 219 del 10 gennaio 2007

A cura di Europe Direct Carrefour Alpi
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