Sono sempre più gravi i fenomeni con cui si manifesta il cambiamento climatico ed è quindi urgente una rivoluzione energetica. L’energia prodotta da fonti eoliche e solari non è programmabile e risulta, da sola, insufficiente ad alimentare una transizione ad un sistema elettrico 100% rinnovabile. Esistono, inoltre, ambiti dell’economia difficilmente elettrificabili: i trasporti pesanti, i macchinari industriali, i trasporti navali e aeri, l’agricoltura.
“L’Italia dispone di un bacino energetico ancora quasi totalmente inutilizzato e complementare con le altre rinnovabili: il biometano – spiega Piero Gattoni, presidente del Cib – una bioenergia programmabile e dai costi comprimibili, che può avere un ruolo importante nel decarbonizzare la nostra economia, sfruttando nel contempo le infrastrutture di distribuzione già esistenti e operando un efficace greening della rete del gas”.
Cib stima che la produzione di biometano possa raggiungere in Italia i 10 miliardi di m3 al 2030, di cui almeno otto da matrici agricole, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale e ai due terzi della potenzialità di stoccaggio della rete nazionale. “Per liberare le potenzialità di questa risorsa 100% made in Italy e per difendere l’intera filiera agricola e industriale – continua il presidente Cib Gattoni – va velocizzata la procedura di valutazione del decreto biometano da parte della Commissione europea. E’ urgente, inoltre, che l’esecutivo uscente emani i Dm attuativi necessari per lo sviluppo delle fonti rinnovabili per gli anni 2017-2020, dando seguito alla promessa di portare a termine il lavoro entro la fine della legislatura e chiudendo così un percorso che dura da oltre un anno e mezzo. In particolare – chiarisce Gattoni – è necessario supportare lo sviluppo di piccoli impianti di biogas, specialmente quelli a servizio delle aziende zootecniche, per permettere di mitigare gli impatti ambientali e di accrescere la competitività del settore primario”.
La via italiana al biogas/biometano passa attraverso la diffusione del modello Biogasfattobene®, un protocollo elaborato dal Cib che definisce un approccio sostenibile all’agricoltura grazie all’impianto biogas e che mira a produrre energia, biocarburante avanzato, alimenti e foraggi non in competizione tra loro. E’ anche grazie a questa specificità che l’agricoltura italiana sta diventando un modello internazionale da studiare e replicare.
A questo proposito, il giorno 14 febbraio, un team di esperti internazionali coordinati dal professor Bruce Dale della Michigan State University, indagherà l’esportabilità nel resto del mondo delle best practice italiane.
Il ruolo del gas come strumento di greening dell'economia nazionale verrà invece approfondito mercoledì 15 febbraio da uno studio commissionato da Gas for Climate, consorzio europeo formato da distributori di gas e organizzazioni di rappresentanza del gas rinnovabile, ed elaborato da Ecofys, società di consulenza energetica e climatica attiva a livello internazionale, che ricostruirà uno scenario di sostenibilità al 2050, calcolando anche il risparmio economico che si potrà ottenere con l’uso del gas rinnovabile nel processo di decarbonizzazione del sistema energetico europeo. In concomitanza con la presentazione verrà lanciato il sito internet di Gas for Climate.
Ai lavori prenderanno parte, tra gli altri, anche esponenti di Arera, Autorità per la regolazione di energia reti e ambiente, Mattm, ministero dell’Ambiente, Mipaaf, ministero Politiche agricole, Confagricoltura, Confindustria, Coldiretti, Farm Europe, Federbio, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente, FCA, CNH Industrial, Snam e Terna. In attesa di conferma la presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e di un esponente del ministero dello Sviluppo economico.
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