Ecco le principali selezioni in mostra: Royal Lafayette, Royal Tioga, Royal Helen e Sofia. Queste varietà sono state messe a confronto, stesso ambiente e sistema di allevamento, con Kordia ed altre selezioni più recenti provenienti da altri programmi di selezione come ad esempio Ferdouce, Folfer e Rocket. "Il principale dato emerso - spiega Riccardo Zanzi - è che i nuovi sistemi d’impianto ad alta densità e dotati di coperture danno i maggiori risultati per pezzatura e resa ad ettaro".
Come sempre la Vivai F.lli Zanzi si rende disponibile per approfondire i dati relativi a questa visita, offrire consulenze di progettazione e gestione dei nuovi impianti a tutti gli agricoltori che fossero interessati.
Impianto di ciliegio di Royal LaFayette presso vivai F.lli Zanzi a Ferrara
(Fonte foto: © Vivai F.lli Zanzi)
Tutte le varietà scelte per realizzare il campo sperimentale sono buone da mangiare, con elevata tenuta in pianta ed elevata resistenza al cracking.
"Questi elementi sono fondamentali oggi per fare reddito" conclude Riccardo Zanzi.
"Royal Lafayette è un'ottima varietà - commenta Enrico Zanzi - che presenta ciliegie di calibro elevato (30-32 mm di media), colore di fondo rosso scuro brillante, sapore dolce ma equilibrato rispetto all'acidità. La polpa è consistente e succosa. Importante è la bassa sensibilità allo spacco". Queste piante di Royal Lafayette sono di quarta foglia, innestate su portinnesto Gisela® 6. Rispetto al problema del cracking o spacco dei frutti rimane determinante, per salvaguardare il prodotto, la necessità di utilizzare impianti protetti da reti antipioggia, e dove possibile anche da reti antigrandine.
Esistono anche altri due aspetti molto importanti per fare reddito con le ciliegie: calibro e frutti ben maturi.
"Il calibro è un fattore molto importante - conclude Enrico Zanzi - ed oggi il mercato vuole ciliegie di almeno 28-30 mm di diametro. E qui un ruolo molto importante lo giocano la varietà ed il sistema d'impianto. Per quest'ultimo è preferibile scegliere quelli ad alta o altissima densità (si può arrivare anche a 5mila-6mila piante per ettaro) che permettono tra l'altro un'entrata in produzione più rapida ed una resa ad ettaro migliore. Senza dimenticare come supportino al meglio il concetto di belle e buone".