E' successo nel corso della seduta del Comitato tecnico economico per la moltiplicazione delle sementi foraggere (Ctef) tenutasi a Bologna ad inizio dicembre.
Il Ctef ha indicato in 2,05 euro al kg il prezzo base di riferimento. Prezzo che deve intendersi per prodotto pulito, al netto cioè di ogni tara e scarto, così come di eventuali premialità che potranno essere riconosciute al produttore in funzione della qualità del prodotto.
"Il Comitato è giunto all'individuazione di questo prezzo dopo un'attenta analisi dei costi di produzione del processo produttivo realizzato presso l'azienda agricola e presso lo stabilimento sementiero, con l'intento di assicurare un'adeguata remunerazione di tutti gli operatori" ha precisato Roberto Guarnieri, coordinatore del Comitato e rappresentante della parte industriale.
"La campagna che stiamo vivendo - ha continuato Guarnieri - è stata caratterizzata in Italia da un aumento significativo delle superfici destinate alla produzione di seme di erba medica per le quali è stata presentata domanda di certificazione ufficiale. L'andamento particolarmente caldo della stagione estiva non ha inoltre influenzato negativamente la qualità della semente prodotta che mediamente è risultata essere più che buona. Segnali di buone produzioni giungono anche da altri paesi (ad esempio, Francia e Ungheria), per cui per la prossima campagna non vi saranno difficoltà di approvvigionamento del seme".
"Il prezzo che abbiamo indicato rappresenta il prezzo base di riferimento per la redazione dei contratti di moltiplicazione" ha sottolineato per la parte agricola del comitato Alessandro Lualdi, presidente del Coams, il Comitato degli agricoltori moltiplicatori di sementi.
"Come previsto dal contratto quadro nazionale, tale prezzo può essere legato a parametri qualitativi in base ai quali potranno essere determinati premi in funzione della qualità del seme prodotto in termini di germinabilità, purezza o assenza di semi di erbe infestanti quali cuscuta e rumex" ha affermato Lualdi.
Nella stagione 2017, la moltiplicazione delle sementi di erba medica ha confermato il trend di crescita degli ultimi anni: sono stati più di 42mila gli ettari per i quali è stata presentata domanda di certificazione ufficiale al Crea-Dc.
Pur tenendo conto delle superfici che verranno scartate dalla certificazione, gli ettari finali destinati alla produzione di seme certificato di erba medica nel 2017 si attesteranno complessivamente intorno ai 35-36mila, con un aumento previsto di circa 4-5mila ettari rispetto alla campagna precedente.
L'Emilia Romagna rappresenta il territorio maggiormente interessato da questa produzione con circa il 50% della produzione nazionale.
Il Comitato economico interprofessionale è stato istituito a fine 2014, dopo la sottoscrizione dell'accordo quadro per la moltiplicazione delle sementi foraggere presso la Regione Emilia Romagna e la ratifica dell'intesa a livello nazionale avvenuta nel marzo 2014 presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
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Fonte: Assosementi