“Il nostro obiettivo era realizzare una tecnologia in grado di aumentare la shelf life dei prodotti ortofrutticoli durante lo stoccaggio, già dopo la raccolta in campo, e durante il trasporto riducendone i costi in termini di consumi energetici – afferma Cristina Furiani, della capofila Geofur – ma soprattutto evitando l’uso di trattamenti chimici a tutela dei consumatori. La fase di sperimentazione attraverso prototipi è durata a lungo, ma i risultati cui ora siamo giunti sono sorprendenti e ci spingono a proseguire su questa strada”.
La ricerca sviluppata nasce dall’abbinamento di due tecnologie già note, ma finora non utilizzate insieme: “EcoOrt – afferma il Thaer Yaseen, responsabile del team di ricerca al Ciheam-Iamb - si basa sull’utilizzo combinato di refrigerazione passiva e ozono ed è stata sperimentata su insalate baby leaf, rucola, radicchi, asparagi confrontando la conservazione a distanza di 10-15 e 30 giorni rispetto alla refrigerazione tradizionale. Anche dopo un mese (per i radicchi, 10 giorni per le insalate da taglio), i test dimostrano un buono stato di conservazione in termini di colore e consistenza della verdura, ridotto scarto e calo di peso, ma soprattutto assenza di alterazioni parassitarie”.
“L’ozono presenta una serie di vantaggi – aggiunge Cristian Carboni, consulente per De Nora spa- non lascia residui, è disponibile in natura e soprattutto è uno dei composti a maggiore potere ossidante (sino a 10 volte superiore al cloro). Ha quindi una capacità antimicrobica molto ampia, verso batteri e funghi”. In sostanza con EcoOrt si può dire che frutta e verdura non solo si conservano molto più a lungo conservando quasi inalterate le proprie caratteristiche organolettiche, ma possono arrivare sulle tavole dei consumatori più sane e sicure.
“Per il comparto ortofrutticolo veneto – conclude Paolo Manzan, presidente del Consorzio di tutela del Radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco Igp - si tratta di un balzo innovativo enorme in termini di potenziale apertura di nuovi mercati che finora ci erano preclusi, se non a prezzi esorbitanti a causa dei trasporti aerei. La tecnologia sviluppata da Ecoort, che ora auspichiamo arrivi all’applicazione, ci consente di pensare a trasporti intercontinentali via treno o nave in tutto il Mondo, attraverso un sistema di conservazione eco-compatibile che può rappresentare un valore aggiunto, non solo in termini di competitività ma anche di qualità, per i grandi prodotti ortofrutticoli della nostra regione”.
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Fonte: Iam di Bari