Il Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola è ad un bivio: riuscire ad ottenere in tempo la modifica al disciplinare di produzione della ciliegia Igp di Vignola oppure rischiare un effetto domino pericoloso per l'intero sistema.

La Commissione europea è infatti in ritardo con la pubblicazione del nuovo disciplinare di produzione che dovrebbe contemplare l'inserimento di tutte quelle tante varietà lasciate fuori nel 2013.

"Se non si riuscisse ad avere questo entro questa settimana dovremmo continuare nel 2015 a produrre come nel 2014 - spiega Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia della susina e della frutta tipica di Vignola -, vendendo una parte importante delle nostre ciliegie sotto un marchio alternativo chiamato 'Tentatrice'.
Questo ritardo è inspiegabile e rischia di far perdere agli oltre 500 produttori cerasicoli aderenti all'Igp un'importante stagione frutticola. Sappiamo che il disciplinare sarà modificato ma i tempi non sono compatibili con le nostre esigenze produttive. L'iter infatti si chiuderà alla fine di febbraio; vanno aggiunti i 90 giorni di durata di pubblicazione e i 30 per la comunicazione ufficiale. Quindi potremmo usare il nuovo disciplinare solo quando il raccolto 2015 starà per concludersi. Tutto questo ci penalizza e non è giusto. E' necessario poter avere l'ok alla coltivazione delle varietà entro il 23 gennaio".


"Nella scorsa campagna abbiamo raccolto 60 mila quintali di ciliegie - prosegue Monari -. Di questi 25 mila quintali sono stati raccolti all'interno del disciplinare di produzione Igp (ne sono stati effettivamente venduti 18 mila quintali). Questo significa che 35 mila quintali sono stati raccolti e venduti sotto il marchio 'Tentatrice': una produzione che ha comunque le caratteristiche qualitative dell'Igp, ma che rischiava di essere svilita ed emarginata. Non possiamo permetterci altre stagioni utilizzando due marchi diversi per lo stesso prodotto perchè la distribuzione non ci premia. La burocrazia deve capire che la produzione ha le sue esigenze. Dobbiamo inserire tutte le varietà più importanti del nostro territorio all'interno del programma di produzione".

In questi giorni il senatore Stefano Vaccari del Partito democratico ha lanciato l'allarme, chiedendo l'intervento del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. A livello locale il sindaco vignolese Mauro Smeraldi, di una coalizione di tre Liste civiche, ha scritto all'europarlamentare Paolo De Castro per spiegargli la situazione ed avanzare alcune richieste. L'obiettivo è pressare Bruxelles affinché acceleri l'iter burocratico di autorizzazione, magari a scapito di prodotti che per stagionalità possono aspettare qualche settimana in più.

Drosophila, un nemico dietro l'angolo
Grande attenzione alla Drosophila suzukii: "L’inverno caldo potrebbe influire positivamente sul ciclo biologico dell’insetto con una conseguente crescita dei danni ai frutti e una riduzione dei redditi dei produttori - conclude Monari - Come se già non avessimo problemi. Per combatterla in modo adeguato abbiamo chiesto al Mipaaf una deroga sull’utilizzo del dimetoato. Questa sostanza attiva ad oggi non è registrata in Italia su ciliegio, ma potrebbe aiutarci. L'uso delle reti antinsetto in questo momento è ancora molto costoso, per la tipologia d'impianto che abbiamo e per la sua resa produttiva.
Spero inoltre che si riesca a trovare un insetto antagonista, come avvenuto per la Vespa cinese del castagno, per una lotta più ecosostenibile".


Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia della susina e della frutta tipica di Vignola